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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
L’Ospedale “S. Maria di Monserrato”, fondato nel 1548 in Terra D’Aci o Aquilia Nuova, localizzato di fronte al Duomo era munito di ecclesia. Altre fabbriche annesse furono realizzate nel 1598. Già nel 1569 disponeva di alcuni letti a pagamento e di un medico condotto col salario di onze venti annue. Serviva anche da asilo per gli esposti, mantenuti dapprima con le elemosine dei fedeli e, dal 1640, dal Monte di Pietà istituito nel 1555. L’opera fu gravemente lesionata dal terremoto del 1693, riedificata nel 1702 e quindi abbattuta nel 1811. A a partire dal 1826 sorse un nuovo edificio (su un terreno acquistato dall’eredità Sig.ra Cecilia Russo) per opera di Mariano Calì Sardo dei baroni di S. Carlo che aprì una sottoscrizione pubblica per completare il “Santa Marta” secondo la relazione e il disegno dell’ingegnere acese Giovanni Maddem. Successivi lasciti testamentari ne hanno assicurato il consolidamento e l’ampliamento. L’ospedale “Santa Venera” per gli Incurabili (tisici), attiguo al Santa Marta, e coperto successivamente dalla stessa amministrazione, fu fondato nel 1838 circa utilizzando le rendite del canonico tesoriere del Duomo, Giuseppe Petralia, e di altri benefattori . L’ospedale nuovo “Santa Marta e Santa Venera” (1998-