FAENZA Ospedale per gli infermi - Ospedali d'Italia

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FAENZA Ospedale per gli infermi

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Ravenna

Il contenuto della scheda deriva integralmente da:  La cura attraverso l’arte a cura del Conservatore del patrimonio storico e artistico AUSL della Romagna Sonia Muzzarelli.
Ci tengo a sottolineare che tutto il lavoro è stato svolto in accordo con la Direzione Generale che ne ha caldeggiato la divulgazione.
Si tratta di un “cofanetto” contenente vari opuscoli, riccamente iconografati e ricchi di bibliografia,  che riportano sia la storia degli ospedali come pure la descrizione del loro patrimonio artistico.

Per informazioni contattare: patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it



Nel Settecento esistevano ancora, nel territorio faentino, diverse istituzioni ospedaliere ma la loro si-tuazione strutturale e finanziaria non godeva di buona salute. Fu il prelato Antonio Cantoni, nominato Vescovo nel dicembre del 1742, che  propose di risolvere la critica situazione assistenziale facendo confluire i due antichi ospedali di Sant'Antonio Abate e di San Nevolone, ritenuti ormai inadeguati, in una unica istituzione: un unico, grande e moderno edificio da edificare sul terreno in cui sorgeva la vecchia rocca manfrediana, all'interno delle mura cittadine. Risale al gennaio del 1745 la richiesta da parte di Cantoni, del consenso dell'amministrazione cittadina che, nello stesso anno, si espresse in maniera favorevole, finanziando il progetto.
La richiesta di costruzione del nuovo edificio e della concessione dell'area occupata dalla rocca vennero, quindi, inoltrate a Roma a papa Benedetto XIV che tramite due Brevi Papali diede, nel 1748, il suo benestare per l'abbattimento della rocca e, quattro anni più tardi nel 1752, autorizzò la costruzione del nuovo nosocomio e la disposizione circa le rendite. La demolizione della rocca iniziò nel marzo del 1753 e l'ospedale inaugurato nel 1762 con il trasferimento dei primi malati.
Papa Clemente XIII affidò l'amministrazione e la gestione dell'ospedale all'ordine dei Fatebenefratelli che perdurarono per circa trent'anni terminando solo con l'occupazione napoleonica di fine Settecento.
Negli ultimi anni dell'Ottocento si lamentavano diversi inconvenienti igienico sanitari e funzionali, attribuiti soprattutto a difetti strutturali dell'ospedale inaugurato più di cento anni prima.
Si decise di adottare un progetto di strutturazione onde evitare gli esosi costi che la costruzione di un nuovo nosocomio avrebbe comportato.
I principali problemi riguardavano la salubrità degli ambienti, in particolare delle infermerie.
I lavori, inaugurati il 15 aprile del 1891, vennero portati a termine nel giugno del 1893.
Negli anni venti del Novecento il nosocomio faentino necessitava di adeguamenti; L'architetto Giovanni Tempioni propone il suo progetto, che consiste nella costruzione di tre padiglioni (per tubercolosi, per infetti e per il servizio necroscopico) e nella sistemazione dei servizi operatori, degli ambulatori e delle infermerie chirurgiche; nell'agosto del 1921 la Commissione Amministrativa dell'ospedale lo approva.

Aggiornamento del Conservatore datato febbraio 2022 al link


https://www.auslromagna.it/notizie/item/4068-ospedale-degli-infermi-faenza?fbclid=IwAR2v2cawL2qHQgSLmRM0rkdER6dCHpBqxY-RsTBwF0a5P7TZiTskG9Ieu0Q





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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