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Le prime notizie relative all’Ospedale a Città della Pieve le ho trovate nel sito del SIUSA
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-
che lo fa risalire addirittura al 680 d.C., ma è solo a partire dal XIII secolo che, grazie a Giacomo Villa, divenuto beato nel 1304 (Apprezzato dai malati e dai poveri, il Beato Giacomo non fu altrettanto gradito ai potenti; infatti morì assassinato, sembra ad opera di un sicario del Vescovo di Chiusi, geloso della sua popolarità), risulta funzionate una struttura in grado di ospitare e curare i poveri infermi. Dopo la soppressione del'"Hospitale Beati Jacobi", il mantenimento e l'assistenza agli infermi fu esercitata da alcune confraternite, tra cui quella di Santa Maria dei bianchi, di Santa Maria Maddalena e della Misercordia. Dopo l'epidemia di tifo che colpì Città della Pieve nel 1793, fu chiuso; successivamente ne venne riaperto uno nei locali dell'Ospedale della Misericordia ad opera di monsignor Becchetti, seguito in quest'opera anche dai suoi successori. Nel 1840 le rendite aumentarono grazie al lascito del pievese Pasquale Cartoni. Infine, con regio decreto 15 marzo 1864, fu creata in ente morale l'Opera pia Ospedale degli infermi che, nel 1912, venne trasferita nell'antico Convento dei servi di Maria, adiacente al fabbricato che fu sede dell'Hospedale Beati Jacobi, ceduto alla Congregazione di carità dal Municipio di Città della Pieve.
Alla nuova struttura nel 1930 venne dato il nome di "Ospedale del Beato Giacomo Villa".
Nel testo: Nella Patria del Perugino, note d’Arte e di storia su città della Pieve, di Mons. Fiorenzo Canuti, scuola tipografica Orf. S. Cuore , 1926 , pagg 79/80, 160/161 troviamo che, nell'anno 1680, un terribile flagello, afflisse Castel della Pieve, e che in tale dolorosa occasione, a diligenza di varie deputazioni dei più distinti cittadini, l'Ospedale fu aumentato di comodi, di suppellettili e di inservienti. Sebbene manchino documenti a stabilire l'origine e le vicende, possiamo credere tuttavia essere stato uno di quegli antichissimi Istituti, che accompagnarono il benefico propagarsi del Cristianesimo nel mondo. In seguito però, come ogni altro Ospedale fondato dalla carità dei fedeli, anche questo dovette subire la sorte comune della distruzione barbarica.
Dopo l'ottavo secolo, però la maggior parte degli antichi Istituti, un poco per volta riebbe vita, sebbene sotto altra forma, ed anche il nostro risorse con lo scopo determinato d'albergare i poveri pellegrini, che numerosi passavano per il Castello, diretti a Roma, a sciogliere qualche voto sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo.
L'Ospedale riprese allora la primitiva significazione di albergo gratuito, e ricovero per gli indigenti; ed era infatti ospizio destinato ad asilo dei poveri, l'Ospedale dei SS. Filippo e Giacomo sulla Via del Vecciano, allorchè sul declinare del sec. XIII diruto e cadente e minacciando rovina, veniva abbandonato.
Giacomo Villa, con le proprie sostanze e colle oblazioni del pubblico, richiamò a vita e a nuovo splendore quell'edificio. Dopo la morte sua, la Comunità ne prese la protezione e l'alta direzione, aumentandone le rendite, con le quali si provvedeva non solo alla cura degli infermi, ma anche ad altre miserevoli occorrenze.
Nel 1478, ne fu fatta l'incorporazione all'Ospedale di S. Maria della Scala di Siena, con deliberazione del Consiglio, perchè i Rettori nominati dalla Comunità avevano rinunciato, e nessun altro del Castello si era trovato chi si sobbarcasse al gravoso e delicato ufficio.
Con provvida e saggia amministrazione, l'Ospedale tenne alto il suo nome per molto tempo; ma in seguito, come è di tutte le cose umane, a causa del malgoverno dei Rettori nominati dall'Ospedale di Siena, si iniziò un periodo di decadimento e di quasi abbandono, quantunque le condizioni materiali rimanessero discretamente floride. Nel 1601 fu soppresso, e i capitali destinati alla fondazione del Seminario [...].
Abbandonata l'antica sede, è stato riaperto il 1 gennaio 1913 nei locali dell'Ex-
1) Gabinetto radiologico per radiodiagnostica e radioterapia;
2) Gabinetto di elettroterapia diagnostica, corredato di apparecchi per qualunque applicazione elettrica, per massaggi vibratori, per elettroacustica ed endoscopia.
3) Apparecchi per diatermia, diatermo-
4) Bagni elettrici generali e parziali;
5) Bagni di luce generali e parziali, ecc.;
6) Gabinetto di batteriologia, munito di qualsiasi apparecchio per qualunque indagine clinica e batteriologica.
E’ Assistito dalle Suore di S. Vincenzo.
Notizie più recenti sono riportate anche nei testi : Città della Pieve 1900-