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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
Ospedale Vasquez, detto anche Ospedale vecchio. Il manufatto venne costruito in un'area di 6.000 metri quadrati tra il 1920 ed 1928. Esso fu realizzato in una zona panoramica. La firma dell'atto di donazione stipulato dal notaio Salvatore Giuliano nella sede del Comune ricevente, in presenza del signor Francesco Vasquez Italia (il secondo cognome assunto in omaggio alla madre ed alla patria italiana), donatore, venuto espressamente dall'Argentina per consegnare lo stabile alla Congregazione di Carità di Solarino, poi Ente Comunale di Assistenza, porta la data del 3 giugno 1928. Il solo obiettivo del donatore era “di venire in sollievo dei suoi concittadini e per onorare la memoria del defunto padre Giuseppe Vasquez di cui lo stabile avrebbe portato il nome“.La bellissima costruzione in stile liberty, su progetto portato direttamente dall'Argentina dal Vasquez, si estendeva su due piani: al piano terra dieci vani con i servizi e la farmacia, al primo piano venti stanze con camerate per i degenti, numerosi servizi e le sale chirurgiche pronte all'uso. Sul davanti al palazzo, in bella evidenza, un colonnato dorico sul quale si poggiava la splendida terrazza panoramica. Il tutto immerso nel verde dei campi ed in un clima veramente salubre. L'ospedale Vasquez non ebbe però le fortune che si aspettava l'ideatore. Si sarebbe potuto utilizzare come ospedale periferico al servizio delle comunità ubicate attorno a Solarino così come prospettato dalle autorità locali dell'epoca allorché lanciarono l'idea di costituire un consorzio tra i comuni di Solarino, Floridia, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, ma invano. Francesco Vasquez, disgustato e fortemente amareggiato per la fine che aveva fatto il suo nobile scopo, ruppe ogni rapporto con il suo paese natio e sospese l'invio dei finanziamenti che lo stesso aveva promesso per avviare con speditezza la gestione dell'ospedale. Abbandonato al suo destino, lo stabile venne utilizzato saltuariamente quale rifugio per profughi, per vaiolosi, per preventorio antitubercolare, consultorio per gestanti e neonati, sede di Scuola media e di Scuola materna, colonia estiva etc., mai come ospedale. Durante l'ultimo conflitto mondiale fu anche bombardato e saccheggiato. Solo dopo tanti anni e diversi interventi riparatori si è riusciti a rimetterlo in piedi modificandone la struttura originaria e lasciando intatto solo il frontespizio. L'Amministrazione comunale si è fatta carico di modificarne la destinazione d'uso cercando di riadattarlo ed utilizzarlo, anche se parzialmente, alla originaria funzione per la quale era stato concepito. Nel gennaio del 2004, infatti, si è svolta la gara di appalto per l'affitto dello stabile da adibire a Residenza Sanitaria Assistita sotto l'egida dell'Azienda Ospedaliera Regionale.