THIENE Ospedale Boldrini ora centro polifunzionale - Ospedali d'Italia

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THIENE Ospedale Boldrini ora centro polifunzionale

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La scheda deriva integralmente dal saggio “l’Ospedale Civile Boldrini” storia, attualità e prospettive in Thiene nell’anno 1964 - Vicenza - edizioni Giuliani (reperibile Presso la Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza).

I contenuti riportati provengono della relazione del Dott. A. De Pasquale e riguardano la parte “storica” dell’ospedale mentre non riporto nulla delle rimanenti 8 relazioni che, secondo me meritano comunque attenzione da parte del lettore in quanto si parla delle singole unità operative oltre ai programmi futuri dell’Ospedale



Da una storia di Thiene edita nel 1880 a cura di Alessandro Giongo si legge che nel secolo XII il comune di Thiene istituiva in Santa Maria Maddalena un piccolo ospedale detto dei Pellegrini, appunto perché vi venivano accolti per soli tre di i forestieri, che nei giorni di mercato fossero eventualmente caduti infermi in questo comune. Nel secolo XV, prosegue ancora la storia, per l'eredità della tenue rendita annua di lire 99,20 fu mutata la denominazione dell’ormai vecchio ospitale del Pellegrini in quella del testatore Trombato. Con l'eredità Trombato, modesta anche per quei tempi, l'istituzione assume maggiori compiti. Si giunge  al 23 giugno 1694, in cui il cittadino Carlo Boldrini costituisce eredi dei propri beni i suoi successori, alla condizione però che nel caso la famiglia abbia ad estinguersi, l'intera eredità sia devoluta al Comune di Thiene con l'impegno di passarla all'ospedale Trombato. Nel 1714, muore l'ultimo rampollo di casa Boldrini e il comune entra in possesso del patrimonio che trasferisce all'ospedale. Il 29 maggio 1717 con decreto del Veneto Principe l'ospedale è riconosciuto ente morale e l'Istituto passa nella confinante casa di abitazione del defunto Boldrini.
Continuavano a  pervenire all'ospedale Boldrini numerosi legati, con le rendite nette dei quali venivano mantenuti infermi poveri del comune oltre a dispensare  tre grazie dotali a povere morigerate donzelle maritande di Thiene. Al 31 dicembre del 1879 il patrimonio ammonta a quasi 300 mila lire. E’ appunto di quell'epoca l'aumento dei numero di posti letto; sono infatti 46 letti e cioè 32 per la degenza ordinaria e costante di malati poveri d'ambo i sessi del comune, 4 per gli affetti da malattie croniche e valetudinari e 10 per la cura di miserabili di altri paesi. Allora la retta giornaliera era di L. 1,30 per ogni presenza senza distinzione di età e di sesso. Ormai l'Istituto è autonomo, in forza della deliberazione consiliare del 3 luglio 1868 ed è retto secondo quanto stabilito dalla legge 3/8/1862 sulle opere Pie e dal relativo regolamento del 27 novembre dello stesso anno.
Gli addetti al servizio amministrativo erano: il direttore, l’amministratore, lo scrittore, il cassiere con obbligo di cauzione, l’inserviente. Gli addetti al servizio sanitario erano un medico chirurgo due infermieri e due infermiere, una ispettrice superiora delle suore di Carità della Casa Centrale di Lovere, da quattro assistenti suore di Carità di cui una attendeva al guardaroba, due assistenti di cucina, due lavandaie, un barbiere, un guardaporta e un Cappellano.
Nel 1842 l'ospedale viene trasferito nella casa di villeggiatura dei conti Thiene allo scopo acquistata. Nel 1855 nella nuova sede ospedaliera trova posto anche la Pia Casa di ricovero voluta dal sacerdote Don Pietro Scalcerle che, con suo testamento ebbe ad istituire il nuovo Ente cui fece donazione del suo patrimonio. I due enti assumono allora l'unica denominazione di ospedale Boldrini e casa di ricovero.
Salvo i primi lavori di adattamento eseguiti nel 1845 che modificarono sostanzialmente il vecchio edificio trasformandolo da Villa padronale a nosocomio, i successivi, per almeno un cinquantennio, non sono di grande rilievo. In più durante la guerra 1915-1918 pressoché tutti i malati dell'ospedale vengono avviati in altri luoghi di cura per lasciare i pochi letti a disposizione dei feriti che dal vicino fronte vengono provvisoriamente smistati negli ospedali vicini alle linee di combattimento.
Il dottor Oriani nei primi anni del 900 nell'illustrare il rinnovamento della armamentario scrive: fu rifatto quasi ex novo l'armamentario, fu riordinato il gabinetto per le ricerche cliniche e batteriologiche: in mancanza di un buon microscopio mise a disposizione dell'ospedale il microscopio di sua proprietà, evitando così una spesa di parecchie centinaia di lire. Inoltre le infermerie vennero riattate, in diverse si cambiò radicalmente l'intonacatura dei muri sostituendo la calce con la marmorina lavabile, i “cessi” vennero trasformati a chiusura idraulica, i letti vennero provveduti di rete metallica; i malati di tubercolosi polmonari vennero, come meglio si potè, isolati dagli altri. Si dotò l'ospedale di acqua del nuovo acquedotto, si installarono nuovi “cessi”, si fece un razionale moderno impianto di riscaldamento generale a termosifoni, si provvide ad un parziale servizio di bagni attiguo alle infermerie, si crea una nuova sala destinata alle operazioni settiche e alle medicazioni. Per quanto riguarda il personale sanitario l'ospedale si avvale di due medici Condotti del comune di Thiene cui è fatto obbligo anche dell'assistenza ospedaliera; è solo nel gennaio del 1913 che l'amministrazione decide di far pernottare un medico aggiunto essendovi talvolta anche 100 malati. E’ pure di quel tempo l'istituzione di un turno di servizio di notte per l'infermiere. Daprima gli infermieri pernottavano nelle sale degli ammalati, ne esisteva sorveglianza di notte, se non quando qualche caso gravissimo lo reclamava. Il personale di assistenza ausiliaria e dei servizi generali era composto da otto infermieri oltre a due assegnati al ricovero e due ai TBC, due addetti alla cucina, tre lavandaie, una guardarobiera, un portinaio ed un facchino;  erano in tutto 20 persone laiche oltre a 9 suore. Nel 1930 si separa il Servizio Medico da quello chirurgico, nel 1931 viene costruita la prima sala operatoria.
Le guerre succedutesi dal 1936 al 1945 ed i non favorevoli eventi finanziari dell'immediato dopoguerra impediscono l'esecuzione di lavori importanti. Se arriva così al 1950 e l'amministrazione approfitta della legge 589 del 1949 per contrarre un mutuo da 30 milioni per provvedere all'abbattimento della vetusta alla nord e alla sua ricostruzione. Nel 1955 iniziano i lavori; non bastando però i soldi quindi viene contratto un secondo mutuo da 20 milioni. Nel 1953 viene istituito il reparto ortopedico e, nel contempo, si provvede a rimodernare l'attrezzatura della lavanderia con l'acquisto di macchine lavatrici automatiche. Anche i  locali dei servizi  sono malandati e si passa a progettare e realizzare una nuova centrale termica eliminando così una decina di centri di riscaldamento a nafta sparsi un po' dovunque.  È nel 1955 che ospedale viene classificato fra gli Istituti di cura di seconda categoria. Nel 1958 viene istituito il reparto ostetrico ginecologico mentre viene abolito, per ovvie ragioni, il reparto senatoriale. Nel 1959 viene istituita la scuola per infermieri generici. Anche nel settore dozzinanti si rende necessario aumentare la disponibilità di stanze da uno o due letti. Si stipulano numerose convenzioni con gli Enti mutualistici per l'accoglimento dei loro iscritti oltre che in corsia anche in stanza per dozzinanti. Si rende necessario un ampliamento del reparto di ostetricia e ginecologia come diventa impellente l'istituzione del reparto pediatrico con annessa sezione Immaturi. Nell'anno 1963 l'acquisto di 2 autoambulanze sostituiscono un vecchio e scomodo autoveicolo. L’ampliamento del reparto pediatrico  ha permesso di attrezzare pure un comodo repartino per le madri nutrici. La capienza  dell'ospedale è così  portata a 403 posti letto e ben 186 persone che direttamente o indirettamente sono a servizio degli ammalati.





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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