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Le notizie storiche per la massima parte provengono dalla pubblicazione:
“Cenni sull'Ospitale G. Guicciardini di Valdobbiade-
Il giorno 18 luglio 1259 Ser Guglielmo di Guicciardone dettò il suo testamento.
Il Guicciardini dopo parecchi legati e dopo aver lasciato quanto era giusto alla sorella ed ai « di lei figli » ,« ... di tutti gli altri suoi beni istituì suoi eredi i poveri di Cristo ed ordinò e disse e volle che i suoi esecutori testamentari erigessero un Ospedale in Dobladino, dove loro meglio sembrasse, con obbligo di accogliervi tanti infermi quanti ne potesse mantenere la rendita;
...ed ordinò e disse e volle che il detto Ospedale sia dell'Ordine medesimo dell'Ospedale di Ognissanti di Treviso e che, non fabbricandolo essi (esecutori) passi in pieno diritto e facoltà di fabbricarlo a quelli di detto Ospedale.
Il 15 settembre 1264 gli esecutori testamentari provvidero alla fondazione dell'Ospedale, scegliendone l'ubicazione nella località Col di Ron, alle pendici del colle di S. Floriano; posto che domina un vago, ridente ed esteso orizzonte : ventilato, aprico, comodo e salubre.
Quivi, all'uopo vennero fabbricati l'ospedale e la Chiesa di S. Prosdocimo con annesso monastero doppio di Frati Ospitalieri, …fu loro affidato fin dal suo nascere, come risulta da atto del Vescovo di Padova.
Nel 1308 esistevano ancora, addetti all'Ospedale, i detti Frati.
Ancora, il 2 Ottobre 1348 dello stesso anno, il Vescovo decretò: che nel predetto Ospedale si debba a mantenere ed osservare in perpetuo il dovere e l'opera lodabile e meritoria dell'ospitalità per cui si debbano accogliere e tenere poveri ed infermi».
Nonostante tutto, risulta che, a poco a poco, gli ecclesiastici, ancora prima del 1424 usavano indebitamente di tutte le proprietà dello Ospedale di S. Prosdocimo come di beneficio semplice e personale.
Nel 1477 nasce la vertenza fra Treviso e Valdobbiadene sulla divisione della proprietà dell’ospedale che, con breve di Papa Innocenzo VIII in data 10 Aprile 1487, lo unisce totalmente a quello del Lazzaretto di Treviso.
Alcuna altra notizia non troviamo fino al 1570, anno in cui soggiacque ad una devastazione totale del suo archivio e dei suoi beni, per cui il Vicario Vescovile di Padova, Don Anselmo Canuto, con disposizione ingiunse a tutto il Clero della Diocesi di pubblicare nelle Messe solenni tale stupro, dichiarandone scomunicati i responsabili se, entro sei giorni, non ne avessero rivelato o restituito il mal tolto.
Nessuna notizia sull’esito.
Risulta che nel 1581 vi si tenessero, si, due letti ad uso dei poveri, ma che non vi si accettassero malati; devolvendo le entrate ad usi contrari alla volontà del testatore.
Per questo, nel 1587, il Visitatore Vescovile ebbe ad ordinare, sotto pena di interdetto, ai Governatori dell'Ospedale di allestire i letti necessari per curare e mantenere i malati, di distribuire il di più ad altri (che siano giudicati buoni dall'Arciprete o dal Cappellano) e di rendere conto ogni anno della loro amministrazione in presenza dello Arciprete medesimo.
Resoconto che prima fu eseguito annualmente, poi ogni triennio.
Fino al 1880 fu chiamato Ospedale di S. Prosdocimo.
Il testo riporta le varie specialità degli anni 60 come quella medica con 57 posti letto per malati di sala comune e dozzinanti di 1a e 2a classe, di tutte le età.
L'attrezzatura è completa per ogni prestazione eseguibile in una moderna divisione medica,
sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico (endobronchiale, endoarteriosa, suboccipitale, ecc., ivi compreso il cateterismo cardiaco).
Un reparto di isolamento con 10 posti letto, isolato da tutti gli altri:
Il reparto C. Piva, adibito a Sanatorio per adulti maschi con 60 posti letto per malati di sala comune e dozzinanti di 1a e 2a classe.
Sono presenti sale per refettorio e per soggiorno con televisione; è contornato da un parco con magnifici alberi e da un gioco di bocce. Settimanalmente viene proiettata una pellicola sonora con apparecchio a 16 mm.
Il reparto Guarda adibito a preventorio per adolescenti maschi dai 12 ai 18 anni con 60 posti letto per malati di sala comune e dozzinanti di 1a e 2a classe.
Attrezzato per ogni prestazione eseguibile in un reparto preventoriale per adolescenti, dotato
di un ortoscopio e sale comuni come il Piva.
Il reparto Fabris adibito sino al giugno 1960 a preventorio per bambini dai 3 ai 12 anni di entrambi i sessi, con 60 posti letto per malati di sala comune e 10 posti letto per la contumacia.
La Divisione Chirurgica non ha ancora la sua sede definitiva. Distrutto il vecchio ospedale durante la guerra del 1915-
Un reparto di Vigilanza, succursale dell’Ospedale provinciale psichiatrico di Treviso che accoglie solo donne malate di mente che vengono qui trasferite per il proseguimento delle cure e per climatoterapia. La capienza massima è di 150 posti letto costantemente occupati.
Alle degenti vengono praticate le moderne terapie psichiatriche e godono dell'assistenza veramente altruistica del personale religioso e laico.
Infine la Villa dei Lauri trasformata in casa di cura ed accettazione, libera nel 1952, occupa lo stesso fabbricato precedentemente denominato Villa di salute.
Dotata di 32 stanze ad un letto e di sei stanze a due letti più locali di cura e disimpegno;
la capienza è di 44 ospiti.
Si praticano le cure richieste dai singoli casi (psicoterapia narcoterapia -
naturalmente alle terapie medicamentose).
Esiste un altro testo del 2012: “una bella storia si racconta da sè : il ritorno del Guicciardini al territorio : la rinascita dell'ex ospedale”. Lo stesso è presente nell’OPAC Nazionale.
OPAC SBN: Valdobbiadene e il suo ospedale : nel 700. annuale della fondazione dell'Ospedale G. Guicciardini