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Questa scheda deriva integralmente dal lavoro di Pier Giuliano Cecchi, storico locale di Barga da me contattato grazie all'interessamento del comune.
Ha inviato del materiale che ho semplicemente assemblato secondo le mie esigenze.
I riferimenti dei siti sotto riportati parlano poco dell'ospedale in senso stretto ma è veramente interessante scoprire quanto lavoro di ricerca ed interpretazione dei documenti sia stato fatto per cercare di capire dove fosse la reale collocazione delle strutture murarie degli antichi Ospitali di Barga. In Barga nei secoli passati, essenzialmente, ne sono esistiti due di ospitali che cessarono la loro utile vita sul finire del secolo XVIII, incamerati dal Bigallo di Firenze. Uno fu quello di Santa Lucia che era per gli uomini, l’altro era il Santa Croce per le donne. Quando nacquero, è molto difficile se non impossibile dirlo, comunque ci rimangono alcune memorie molto antiche. La prima citazione ritrovata circa l'esistenza di un ospitale in Barga è del 1307, una data che autorizza a credere che le sue radici affondassero allora nel precedente secolo XIII, e chissà non fossero ancora più antiche. La data si evince da una pergamena dell'archivio di Stato di Lucca, dove si cita l'Hospitale di Mancianella, poi conosciuto come Spedale Santa Croce. Si pensa che nel secolo XIII potesse già esistere anche l’Ospitale di San Lucia. Nello Statuto di Barga del 1360 c’è un riferimento all’esistenza di queste strutture, nel punto in cui si sancisce che il Podestà o Capitano e i Consoli di Barga giurino ad sancta Dei evangelia, sullo statuto chiuso e sigillato col sigillo del Comune, di esercitare il loro ufficio nel migliore dei modi; di difendere la Chiesa di San Cristoforo ed ogni altra chiesa e ospedale di Barga. L’esistenza di questi due Ospitali si ripete nella visita pastorale che il Vescovo di Lucca attua alla Pieve di Barga l’anno 1467 e in quelli a seguire sino alla ricordata soppressione di fine secolo XVIII. Circa la loro ubicazione ci aiuta lo Stato delle Anime della parrocchia San Cristoforo, anni 1739 /40, redatto dal proposto Michele Guidi. Un documento, ben curato, che descrive con dovizia di dati lo stato di Barga. In quel testo, composto di circa 150 carte, nel quartiere del Castello di Barga, quello di Mancianella, troviamo ubicati i fabbricati dei due ospedali e vediamo che sono: uno vicino alla casa dei Tallinucci in via del Pretorio, dove tra l’altro possiede anche due case e questo è l'ospedale Santa Lucia del Bigallo di Firenze; mentre il Santa Croce lo ritroviamo dietro alla Santissima Annunziata in via Solco, sul filo delle mura. Dopo la settecentesca soppressione solo l'anno 1817 riprese in Barga l’idea ospedaliera, tempo del tifo petecchiale che fece in loco molti morti. Nei fatti, per la terribile evenienza, gli uffici del Granducato di Toscana preposti al caso, ordinarono al Comune di Barga di rinvigorire, rifondandola, l’antica Misericordia e assieme a quella di aprire un Lazzaretto per soccorrere gli appestati, e questo presso alcune stanze del soppresso Convento dei Minori Osservanti di San Francesco, vuoto dall’anno 1810 perché depennato dalle riforme napoleoniche e sin d’allora lasciato a uso del Comune. Cessata la peste, Barga avrebbe voluto mantenere in essere tale Lazzaretto come nucleo di un futuro ospedale, ma si dovette sospende l’idea che fu possibile realizzarla, nelle solite stanze, solo nel 1849, nei fatti realizzando il primo nucleo dell’odierno ospedale San Francesco. Fautori il popolo di Barga sospinto dall'intraprendenza del Francescano Padre Bernardino da Siena, che in quel tempo era in Barga facente funzioni di proposto. L'istituzione si modellò sui capitoli della Pia Congregazione di Carità istituita dallo stesso Padre Bernardino, cui aderirono molte pietose persone che donarono quanto di necessario. Singolare il dono di 90 mattoni da parte del Dott. Pietro Tallinucci (1820-
Così ne parlava il giornale locale La Corsonna
La Consonna 3 luglio 1903
IL NOSTRO OSPEDALE
aprile 1903
E' proprio il caso di dire che siamo in un periodo di passaggio dal vecchio al nuovo. Infatti, chi ha visitato in questi ultimi tempi l'Ospedale è rimasto sorpreso dall'intera trasformazione dei locali. Le lunghe corsie prima monotone e tetre sono state divise, facendole così sembrare tante camere eleganti e igieniche. E' stata fatta una sezione speciale per le malattie contagiose; e i pavimenti di vecchi mattoni sono stati surrogati da mattonati alla veneziana. La stanza operatoria il cui materiale è stato donato dalla Vetreria San Gobain di Pisa, è riuscita conforme all'igiene e alla pulizia. Sono stati compiuti altri lavori: la camera da bagno, le latrine, l'impianto della luce e dei campanelli elettrici e altre piccole cose. Anche il personale di servizio è stato cambiato con le suore, come più adatte per gli ammalati. Vedete che si è già fatto molto, ma ancora molto resta a farsi. Una lode va data ai nostri bravissimi medici (Alfredo) Caproni e (Eliodoro) Carradini, che hanno prestato l'opera loro con uno zelo veramente ammirabile, studiandosi di rendere l'Ospedale conforme a tutto ciò che richiede l'igiene [...]. Per compiere l'opera mancano ancora dei denari e noi facciamo appello ai giovani, pieni d'ardore e d'entusiasmo, perché unendosi fra loro, organizzino qualche trattenimento o qualche festa di beneficenza. Alle gentili signore raccomandiamo la biancheria. In voi, lettrici, la carità rinnova ogni giorno il miracolo della moltiplicazione del pane, perché oltre a dare l'opera vostra aggiungete anche il cuore [...]. Una fervida preghiera la rivolgiamo ai nostri concittadini che sono all'estero [...] iniziate qualche cosa a profitto dell'Ospedale di San Francesco, e così uniti tutti insieme daremo ai nostri fratelli infelici un comodo asilo [...] al paese, un’opera bella e compita! (Nadir) L’anno 1920 un violento terremoto colpisce la Valle del Serchio e questo arrecherà gravi danni alle strutture dell’Ospedale valutate in £ 40.860 circa ma l’Ospedale resiste a questo serissimo inconveniente. L’anno 1924 in accordo con il Comune di Barga è istituito il servizio di Chirurgia, mentre in questo stesso anno si hanno delle modifiche importanti allo Statuto del 1904, con l’istituzione della figura del Direttore Sanitario. Nel successivo 1925 tale figura entra in contrasto con il consiglio d’Amministrazione e vediamo che l’eletto Direttore Sanitario si dimette. In questo stesso anno si pone la prima pietra del padiglione delle malattie infettive che sarà reso vano dal Governo perché decide di costruire i sanatori provinciali. Nel 1928, grazie ai coniugi emigranti Caproni si dà inizio a costruire un elegante Reparto di Maternità che sarà inaugurato l’anno 1930. Con il presidente Egisto Piacentini, in continuità d’incarico dal 1899 sino al 1924, per poi essere eletto Presidente Onorario, durante il suo lungo mandato si ha la conclusione delle trattative con il Comune di Barga per la totale acquisizione dell’immobile (il Convento) a favore dell’Ospedale. Tra le donazioni all’Ospedale spicca quella della Società di Mutuo Soccorso Pietro Angelio, dal carattere Cattolico, che elargirà l’anno 1931 la somma di £ 15.000, mentre l’anno 1936 è la volta della ditta SMI di Fornaci di Barga con £ 50.000. L’anno 1939 l’Ospedale sarà classificato di Terza Categoria. A Barga passerà la guerra 1940-
Siccome ci piace riportare qualche notizia aneddotica, vogliamo citare come un Ospedale possa essere usato per respingere i nemici. Era la notte del 27 marzo 1363, e i Pisani che erano in guerra con Firenze, pensarono bene di tentare di conquistare la città di Barga, da sempre agognata per le immense rigogliose boscaglie. Con 1000 Cavalieri e 4000 Fanti si accostarono a Barga nel pieno della notte (alla pisana. Ancora oggi si usa dire ai bimbi che non vogliono andare a letto la sera: a letto, a letto bimbi che arrivano i pisani!), senza nessun sentore degli abitanti, tanto fu netto e presto l'assalto, che presero gran parte delle mura, e l'ospedale che è accostato ad esse. Già avevano rotte parte delle mura, da cui i Pisani volevano immettere la numerosa Cavalleria per saccheggiare, uccidere e distruggere, sennonché, i barghigiani, svegliati dal fracasso attuato dai Pisani alla presa con i sassi, passata la voce da finestra a finestra, corsero svelti come non mai ad armarsi e senza alcun timore affrontarono la pugna, e tanto gli uomini che le donne, per l'odio che avevano di finire alla mercè Pisana, raddoppiarono le forze. Tanti però erano i Pisani saliti sulle mura e sul tetto dell'ospedale che non potevano respingerli, ma rotti ad ogni espediente di guerra, decisero all’istante di appiccicare il fuoco ai sacconi di paglia dei letti dello stesso ospedale, così che, tra le vampe e l’acre fumo, ai Pisani non restasse altro che abbandonare l'impresa, così come avvenne.
https://www.giornaledibarga.it/2012/12/lantichissimo-
L’antichissimo hospitale S. Croce a Barga
https://www.giornaledibarga.it/2020/05/la-
La possibile storia dell’antico “spedale” Santa Lucia a Barga