TRAVAGLIATO Ospedale civile ora CDR - Ospedali d'Italia

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TRAVAGLIATO Ospedale civile ora CDR

Ospedali Nord Ovest > Regione Lombardia > Provincia Brescia > Provincia dalla M alla T

Il contenuto della scheda proviene da:  Enciclopedia Bresciana - Antonio Fappani - Fondazione Civiltà Bresciana, 1970-2007 http://www.enciclopediabresciana.it/

La fondazione è dovuta a Caterina Golini che, con testamento del 1 maggio 1821, dispone che la «sua facoltà fosse venduta e col ricavato fosse acquistato un locale per erigervi un ospedale ad uso dei poveri infermi». Nel documento designò come suoi esecutori testamentari i sacerdoti don Antonio Ghidoni, don Silvestro Bertoletti e don Vincenzo Maj. Il lascito fu valutato in diecimila lire austriache. Formatasi all'uopo una commissione, questa, il 20 agosto 1824, ottiene l'approvazione governativa. Affidato il progetto all'arch. Rodolfo Vantini e acquisito, per donazione di Francesco Cagnola, Pietro Bertulli e Innocenzo Zanotti, il terreno, il 18 ottobre 1824 viene posta la prima pietra; il 26 marzo 1837,  è pronto.
Pochi mesi dopo, in occasione della visita dell'imperatore d'Austria, redatto il piano sanitario, l'ospedale accoglie i primi infermi il 20 settembre 1838. Ne risulta un edificio di stile neo-classico, ammirato per le colonne, la trabeazione, il timpano del pronao, la visione prospettica che ripropongono la solenne armonia dei monumenti della classicità antica e rinascimentale. La rivista settimanale "Cosmorama pittorico" (n. 19, anno V, 1839) ne descrive brevemente l'edificio, pubblicandone anche uno schizzo significativo.
Nel frattempo, appena partiti gli austriaci il 15 maggio 1859 viene installata un'amministrazione comunale provvisoria; la stessa, dopo la battaglia di Solferino e S. Martino (24 giugno 1859), deve provvedere all'assistenza ai feriti e malati che vengono dispersi ovunque. Travagliato accoglie nell'ospedale una ventina di essi.
Tocca a don Luigi Mazzoldi (1841-1864) provvedere all'assistenza nell'Ospedale chiamandovi le Ancelle della Carità, promuovere e organizzare l'assistenza ai feriti della battaglia di Solferino e San Martino.
L'istituzione dell'Ospedale si dimostra opportuna nel ripetersi dell'epidemia di vaiolo nel 1867, 1880, 1891 e di colera nel 1855 e 1867.  Il 16 novembre 1929 viene approvato un nuovo regolamento d'igiene comunale e nel 1930 i posti letto dell'Ospedale salgono a quaranta. Negli stessi anni viene ampliato provvedendo specialmente alla sala maternità, al reparto operatorio e ai bagni, resi pubblici. Matura intanto anche il destino dell'ospedale. Dichiarato "infermeria cronici" nel 1939, nel 1950, sotto la guida del direttore dott. Brotto, reduce da un'esperienza come prigioniero di guerra in India, in ospedali inglesi e americani, sembra riprendere vita diventando un ospedale vero e proprio. Dopo anni di incertezze, per una legge regionale del 1968, viene di nuovo riconosciuto "infermeria". In difesa dell'ospedale, nelle elezioni amministrative del 1970, si presenta con successo una "Lista Ospedale". Un decreto regionale dell'agosto 1973, riunendo assieme l'infermeria cronici con il ricovero vecchi "don Angelo Colombo", dà vita ad una nuova istituzione con il titolo "Ente Casa di riposo con annessa infermeria don Angelo Colombo". Viene così dato il via alla costruzione di una casa albergo per anziani, al centro diurno e all'assistenza domiciliare.
L'ospedale è stato attivo come tale dal 1838 al 1968.
Dal 1968 sono rimasti alcuni ambulatori e uffici dell'Azienda sanitaria locale, poi gradualmente  completamente smantellati.
L'ASL attualmente si trova in un nuova sede, mentre l'edificio monumentale dell'ex-ospedale ospita alcuni servizi del Comune, in particolare, dagli anni 90, la biblioteca comunale.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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