PIACENZA Ospedale S. Giacomo - Ospedali d'Italia

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PIACENZA Ospedale S. Giacomo

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Piacenza

Il contenuto della scheda proviene integralmente dal testo: Gli antichi ospedali della città di Piacenza, Armando Sironi, curato dalla Banca di Piacenza – 2001.
Ringrazio la Direzione della Banca di Piacenza per la condivisione e autorizzazione all’uso dei contenuti.

Fondato intorno al 1100, fu sede d'una confraternita che aveva il compito di assistere gli infermi, le vedove, gli orfani, i pellegrini e i carcerati. Questa confraternita è variamente denominata come Società, Scuola o Consorzio, e non si sa bene quali fossero le aggregazioni con le altre istituzioni religiose, per quanto vasti fossero i collegamenti con diverse Diocesi dell'Italia settentrionale.
La prima citazione è in un legato di Gisla dei Bruni, in favore di diverse istituzioni ecclesiastiche fra le quali un «laborerio Iacopi de Fossatis» dal nome delle famiglie che ne avevano promosso la costru-zione.
Però solo nel 1328 la confraternita, che sarà detta dei disciplinati, assume dei contorni precisi ad ope-ra di fra Giovanni Terranera, piacentino, che fu l'animatore instancabile della nuova istituzione. Nel 1338 ottenne dal Vescovo di Bobbio l'indulgenza di quaranta giorni alla Società dei devoti di S. Giacomo, nel 1339 l'aggregazione alla Scuola di Bologna, nel 1341 e nel 1346 nuove raccomandazioni dai Vescovi di Pavia, Bergamo e Brescia. La Confraternita assunse in seguito il titolo di S. Giovanni decollato, per l'assistenza agli agonizzanti e ai condannati a morte, una triste incombenza ereditata successivamente dalla confraternita della Torricella. Al momento della soppressione fra Giacomo Bianchi, ministro dell'ospedale sostenne che gli dovevano essere rimborsate le spese per l'acquisto di sei letti, pagati di tasca sua, per un importo di cinquanta lire. L'ospedale fu assorbito dall'Ospedale Grande; la Confraternita continuò a gestire la Chiesa fino alla soppressione avvenuta nel 1820.