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L'ospedale civile di Maratea fu fondato per volere di Giovanni Di Lieto, che il 12 aprile 1734 lasciò in testamento una rendita e un palazzo per dare il via alla primitiva struttura. Ripristinato dopo esser stato soppresso per motivi poco chiari durante il decennio francese, nel 1831 il re Ferdinando II delle Due Sicilie lo proclamò ospedale distrettuale per tutta l'area del Lagonegrese. Nei primi anni del Novecento fu spostato nell'ex convento dei Paolotti e li rimase fino agli anni settanta del secolo. All'inizio del XXI secolo i reparti di ginecologia, pediatria e ortopedia vennero chiusi e incorporati al vicino ospedale di Lagonegro, in linea con il progetto di costituire lì l'ospedale unico di zona e trasformare l'ospedale di Maratea in un polo multispecialistico per la riabilitazione dai traumi motori da parte dell'INAIL. Tale progetto fu duramente contestato dalla popolazione e, in parte, dall'amministrazione comunale scaturita dalle elezioni del 2001. Negli ultimi tempi tale progetto è stato rivalutato ma è ancora in attesa di realizzazione. Nell'ospedale marateota sono funzionanti i reparti e i laboratori di chirurgia oculistica, fisioterapia, nefrologia ed endocrinologia, oltre ai servizi di pronto soccorso, radiologia, dialisi e farmacia. Più recente è l’istituzione della RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) che rappresenta un'eccellenza nel territorio e ospita molti pazienti, tra cui ragazzi con disturbi intellettivi, lungodegenti. In seguito alla pandemia di COVID-