CHIOGGIA Ospedale Santa Croce poi civile - Ospedali d'Italia

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CHIOGGIA Ospedale Santa Croce poi civile

Ospedali Nord est > Regione Veneto > Venezia provincia

Il contenuto della scheda deriva da due lavori messi a disposizione dalla biblioteca civica di Chioggia:

Gli ospedali e i lazzaretti di Chioggia nella storia - Atti primo congresso Storia ospedaliera - Reggio Emilia 1957
Storia religiosa del Veneto - Diocesi di Chioggia - Giunta Regionale del Veneto - Gregoriana libreria editrice


La prima opera storica organica e completa riguardante la città di Chioggia è quella  del Monsignor Pietro Morari deceduto il 1652 che rimase inedita fino al 1870 anno in cui fu pubblicata. Chioggia possedeva anticamente due ospedali denominati l’uno Ospitale di Santa Croce, l'altro Ospitale di San Salvatore o Ca’ di  Dio o Domus Dei. Nulla si sa di esatto sulla loro vera data d'origine né sulle loro prime vicende

La più antica notizia risale al 1268; è in quell'anno, in data 7 luglio, che il Doge Zeno Renier menziona l'Ospitale di Santa Croce nel suo testamento, nel quale oltre ad altri legati Pii  lasciava al Capitolo di Chioggia Maggiore Libre 25, a quello di Chioggia Minore altri libre 25 e all'ospedale suddetto le sue vigne di Carrara salva la decima di San Giovanni di Torcello in modo che non si potessero mai vendere né impegnare né in qualunque altro modo alienare, ma dovessero in perpetuo stare ad utilità degli infermi. 

L’Istituto  ospitaliero suddetto constava di due sole sale per di più umide, malsane e scarsamente arredate e la comunità stessa, sensibile a tanto disagio, deliberava Il 1837-1838 di ingrandire i locali: nel 1839 anzi, si ventilò l'idea di costruire un nosocomio ex novo ma vuoi per mancanza di fondi e, vuoi per l'impossibilità di trovare un locale adatto, non se ne fece nulla. Fu merito del Vescovo Jacopo de' Foretti l'aver risolto il problema donando alla città un vero ospedale consono alle esigenze dei tempi. Una certa Nicoletta Bonivento aveva lasciato a tal scopo con testamento al Foretti un magazzino e uno scoperto un calle Fabris ma risultando il luogo angusto e per nulla adatto il Vescovo si decise di acquistare in data 24 luglio 1845 dal signor Biagio Zadra fu felice di Pontelongo di Padova Il palazzo già dei Grassi. Nel 1941 fu costruita una nuova ala a sud del corpo principale e in essa trovarono posto i laboratori, il reparto dozzinanti di medicina, lo studio del primario medico e gli alloggi degli assistenti, nonché alcuni servizi: nel febbraio del 1944 poi, su progetto dell'ingegner Panajotti fu costruita a destra dell'edificio centrale una modernissima ala chirurgica ove si trovano allogate le sale operatorie e il reparto dozzinanti. 

Era amministrato da 2  Provveditori  dallo  “scriba” o “quaderniere”  mentre per la cura delle anime vi presiedeva un ecclesiastico col titolo di “Priore”. Quest'ultimo non risiedeva nell'ospedale né forse si preoccupava  d'altro che di riscuotere le rendite  dovute, tanto che pare che il priore di Ca' di Dio giungesse persino a voler usurpare le rendite spettanti ai poveri. Pertanto, i Consigli della città nel 1555 provvidero a far sì che i magistrati  e i Consigli della Dominante potessero recuperare le rendite usurpate e stabilirono l'elezione non più di 2 ma bensì di 4 “Provveditori”, due dei quali cittadini e due popolari. 

Riuniti i due ospedali in uno solo nel 1585 fu abolita l'elezione dei Provveditori di Ca' di Dio, ferma restando l'elezione di quelli del Santa Croce: i quattro Provveditori rimanevano in carica un anno e cessavano contemporaneamente dal loro incarico, ma siccome tale stato di cose provocava dei comprensibili inconvenienti il Podestà Andrea Molin, con terminazione del 24 gennaio 1664, decideva di portare a 2 anni la durata dell'incarico, stabilendo altresì che un Cittadino e un Popolare amministrassero per un anno e gli altri due nel secondo. Nel 1707 il Podestà Vendramin proibisce con sua terminazione che una sola persona ricoprisse  più cariche. D’allora in poi non costa che alcun Cancellier Grande sia stato più eletto Provveditore ma tutti i successori hanno ricevuto il titolo di Sopraprovveditori. Le rendite venivano amministrate dal Provveditore Cittadino che era anche chiamato “cassiere”, mentre il Provveditore  popolare era chiamato solamente a dare il suo voto in affari che riguardassero tutto il corpo amministrativo e il Minor Consiglio. La suddetta determinazione Molin prescriveva pure che l'elezione del “Priore” o della “Priora” dell'ospedale avesse luogo ogni due anni da parte dei Provveditori e del Minor Consiglio, mentre quella del “quaderniere”  doveva avvenire ogni anno. Più tardi, Verso la fine del 700 la Sovrintendenza dell'Ospedale era composta dal Podestà, dal Cancellier Grande in qualità di Sopraprovveditore perpetuo, tre Consiglieri, un Provveditore Cittadino e  un Provveditore Popolare.

 
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