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Da : Pio Istituto dei Rachitici di Mantova – Marzo 1901
L'Istituto Rachitici venne fondato per ini-
Privo di rendite era sorretto unicamente dalla carità cittadina, la quale esplicavasi nella sottoscrizione di Azioni da L. 6-
Nel 1891 il Conte Gaetano Bonoris, accogliendo l'idea sorta di riempire una lacuna esistente nella beneficenza cittadina, donava all’Istituto la Casa in Via S. Martino N. 21, ove esso aveva sua sede, perchè servisse quale prima pietra per la fondazione di un Ospitale Infantile, a condizione che il Consiglio Amministrativo si costituisse in Comitato promotore e raccoglitore delle offerte. Siccome poi era suo desiderio, che, sia pure in minima parte, la nuova istituzione dovesse far sentire subito i suoi benefici effetti, autorizzava l'erogazione temporanea delle rendite ricavabili dallo stabile, nella cura di bambini rachitici aventi bisogno di atti operativi. Privo allora l'Istituto, per ragioni economiche, di tutto quanto era all'uopo necessario, in seguito ad accordi presi colla locale Congregazione di Carità, i bambini venivano operati e curati all'Ospitale Bulgarini.
Da: Cronistoria dell’Istituto rachitici di Mantova – conversazione tenuta al rotary Club Mantovano – Giusto Filippi -
Si trattava di un asilo dove erano accolti i bambini affetti da rachitismo e l'assistenza, esclusivamente diurna, consisteva più nell'alimentazione varia ed abbondante e nel soggiorno in ambienti igienici e soleggiati che in particolari presidi terapeutici.
Da una relazione sanitaria pubblicata nel gennaio 1883, risulta che dei bambini rachitici che si presentavano all'osservazione medica si sceglievano per l'ammissione alla scuola-
Nell'aprile 1888, aggiornato lo statuto so-
Si inizia in questo periodo una cura veramente razionale del rachitismo, in quanto alle misure esclusivamente profilattiche si aggiunge ora la terapia incruenta o cruenta delle deformità talvolta mostruose ad esso conseguenti.
Nel 1900, l'Istituto fu trasferito in un ampio edificio di Corso Garibaldi e si arricchì in breve di un ambulatorio, di una palestra di ginnastica, di una infermeria capace di circa 20 letti e delle annesse sale di operazione e di medicazione. Così dotato, l'Istituto si rese del tutto indipendente dall'Ospitale Bulgarini e fu in grado di offrire ai suoi medici dirigenti i mezzi appropriati per curare razionalmente i piccoli infermi.
Con la concentrazione dei vari Ospedali della città in un unico Ente Ospedaliero, anche l'Istituto dei Rachitici, pur mantenendo la propria gestione amministrativa, veniva a far parte nel 1938 del nuovo complesso.
Per un breve periodo di tempo era aggregato alla divisione chirurgica, poi trovava una sistemazione più conforme alla sua particolare attività specialistica in un piccolo padiglione, forte di circa 40 letti.