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Da: La cura attraverso l’arte a cura del Conservatore del patrimonio storico e artistico AUSL della Romagna Sonia Muzzarelli. patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it
La data di nascita dell'ospedale non si conosce con precisione ma, presumibilmente intorno alla metà del 1400, a Fusignano venne fondato, da Francesco Corelli un ricovero per pellegrini dedicato a San Rocco, protettore degli stessi. L'edificio venne costruito presso la chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine, di cui il giuspatronato apparteneva alla famiglia Corelli, e venne legalizzato dal Vescovo solo nel 1517. Il complesso continuò a funzionare sotto l'amministrazione dei Corelli, tra i quali veniva scelto annualmente un priore che rendeva conto al Vescovo dell'amministrazione dei beni ed imponeva un censo di mezza libra di cera, per oltre tre secoli, durante i quali non si hanno particolari notizie. Da fonti storiche si apprende che nel 1777 la congregazione dei Compadroni chiese che l'Ospitale dei Pellegrini venisse convertito in luogo a beneficio dei poveri infermi del paese dato che non vi era nelle vicinanze altro luogo in cui andare. Inoltre nel corso del tempo, con il migliorare delle vie di comunicazione e dei luoghi di accoglienza, venne meno lo scopo per cui l'ospizio era stato voluto e dalle cronache locali risulta che vi soggiornassero solo vagabondi e malviventi che creavano gravi disagi alla popolazione della cittadina. Fu anche per questo motivo che nel 1779, due anni dopo la richiesta, il Vescovo accordò la trasformazione. L'edificio venne, così, completamente ricostruito a partire dal 1784, su disegno del marchese Giacinto Corelli. Il nuovo ospedale civile venne inaugurato alla fine del 1796 anche se la fabbrica era già terminata da alcuni anni. L'ospedale rimase di proprietà della famiglia Corelli per quasi un altro secolo ricevendo diverse donazioni come l'eredità di Don Cesare Cassani, nel 1804, che permise di accrescere il numero dei letti da sei a dieci. Dal 1810 fu messa in esercizio la ruota per gli esposti che venivano poi trasferiti al brefotrofio di Faenza. Nel 1817 l'ospedale fu convertito in lazzaretto per tifosi e nel 1855, a causa della vasta epidemia di colera, venne utilizzato per curare la popolazione colpita. Sappiamo inoltre, da documenti d'archivio, che il complesso era dotato fin dal 1844 di una farmacia resasi necessaria perché l'unica farmacia del paese era molto trascurata e il personale dell'ospedale doveva recarsi a Lugo a prendere i medicinali. A metà dell'Ottocento fu necessario, in conseguenza delle nuove esigenze igienico sanitarie e dell'aumento della popolazione, un adeguamento dell'edificio atto ad ampliare il numero dei posti letto. La Congregazione di Carità, che era divenuta con la legge sulle Opere Pie del 3 agosto 1862 unico amministratore dell'ospedale facendo cadere il giuspatronato della famiglia Corelli, decretò la ristrutturazione del complesso che venne eseguita dall'ingegnere Giuseppe Manara di Ravenna. Durante i lavori, durati due anni ed appaltati dopo alcune traversie, l'ospedale fu chiuso ma venne stabilito che gli ammalati potessero avere lo stesso trattamento e le relative medicine rimanendo al loro domicilio. L'attuale edificio risale, quindi, al 1865. Dal 1867 non sono segnalate altre variazioni importanti, all'infuori della costruzione, nel 1895, dell'ospizio per i vecchi inabili, annesso all'ospedale e di un altro istituto per le vecchie, realizzato qualche anno dopo nel 1901. Nel 1902 fu, invece, adattato un locale a camera operatoria e negli anni cinquanta del Novecento il presidio ospedaliero ha subito altre piccole modifiche. Con l'attuazione del Decreto Legislativo n.502 del 1992, il Comune di Fusignano visse la chiusura del proprio nosocomio e la sede dell'ex presidio ospedaliero, dedicato a San Rocco, venne recuperata e destinata al museo civico della città, inaugurato nel 2001.
Altra Bibliografia di riferimento A. Belletti, i poveri e i loro ospedale, in La storia di Fusignano, Ravenna, Longo 2006; G. Gotti, Origine e vicende storiche dell'ospedale di San Rocco in Fusignano, Lugo, tipografia Cortesi, 1930; A. Salomoni, formazione e conduzione religiosa del patrimonio assistenziale pubblico, in la storia di Fusignano – Storia dell’Ospedale di San Rocco di Fusignano, Belletti Alfredo 1986.