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RAPAGNANO

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Ringrazio i collaboratori della Biblioteca di Fermo che mi hanno fatto dono del testo "luoghi e forme dell'Assistenza Sanitaria , Ospedali, medici condotti e operatori sanitari a Fermo e nel Fermano dopo l'Unità di Italia" edito nel 2011 dall'Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Fermo.
Ringrazio poi l'Ordine stesso che, ha condiviso con me i contenuti riportati.

Mi sono limitato nel sito a riportare gli aspetti storici degli ospedali citati ma, il volume, di quasi 200 pagine, è estremamente ricco di contenuti per cui ne suggerisco la consultazione. Come ultimo, considerato che sto eseguendo la ricerca su tutto il territorio nazionale, è il primo caso dove un Ordine Professionale commissiona una tale proposta editoriale. Ho avuto modo di constatare che il volume appartiene ad una fortunata serie editoriale promossa dall’Ordine dei Medici di Fermo finalizzata alla riscoperta della storia medico-sanitaria della provincia fermana e che è stata realizzata grazie alla cura scientifica dello Studio Firmano in cui è stata concessa ampia attenzione ai luoghi ed agli istituti di assistenza e cura. Rinnovo, pertanto, l’invito alla lettura del volume.


Nel 1818 Leopoldo Panurghi, con testamento, lasciava una piccola casa di sua proprietà del valore di lire 800 da destinarsi alla realizzazione di un ospedale in Rapagnano. Altri lasciti si aggiunsero negli anni seguenti: nel 1825 il pontefice intervenne affinché i beni di Maria Scoccimarco fossero destinati alla costruzione dell'ospedale, a questi si aggiunsero nel 1841 il lascito di Francesco Saverio Brunetti e nel 1848 quello di Antonio Mattei  da Rapagnano. L'amministrazione di questi beni fu in capo al parroco pro-tempore del luogo fino al 1860, quando passò alla locale Congregazione di Carità.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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