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L'ospedale Binaghi sorse nel 1933 come sanatorio per ammalati di tubercolosi e nel corso degli anni ha esteso le sue competenze, fino ad assumere il ruolo di ospedale generale.
Agli inizi del Novecento la Sardegna era la regione italiana con il maggior numero di ammalati e morti di tubercolosi. Presso l'ateneo cagliaritano si studiavano le forme tubercolotiche presenti nell'isola e le possibili cure. Il Comitato antitubercolare sardo sensibilizzava l'opinione pubblica isolana alla malattia e indicava tra i rimedi da adottare, per arginarne la proliferazione, l'apertura di dispensari antitubercolari.
Il primo dispensario sorse di fronte all'Ospedale civile nel 1917 con compiti di prevenzione. Tuttavia mancava a Cagliari una struttura ospedaliera per il ricovero degli ammalati di tbc. Infatti, mentre i pazienti più gravi venivano seguiti in un reparto specializzato dell'Ospedale civile, quelli con lesioni polmonari ancora lievi trovavano ricovero nel vecchio tubercolosario, situato nella parte alta di via Ospedale, che era però del tutto inadeguato allo scopo. Così nacque l'idea di creare a Cagliari un sanatorio moderno, in un'area sud orientale di Monte Urpinu, circondata dal verde. In attesa della sua realizzazione, dal 1933 gli ammalati erano accolti in un caseggiato eretto appositamente. Il sanatorio fu ufficialmente inaugurato il 28 ottobre 1938 e intitolato al famoso tisiologo italiano Carlo Forlanini. La sua costruzione fu resa possibile grazie ai finanziamenti dell'Istituto della previdenza sociale, istituito nel 1927 in applicazione della legislazione sanitaria, che prevedeva l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. La direzione del sanatorio fu affidata al professor Luridiana, già direttore del tubercolosario di via Ospedale. La struttura era dotata di moderni strumenti radiologici e di avanzate attrezzature igienico sanitarie. Alla base delle cure vi erano aria, sole, ipernutrizione e pneumotorace. Oltre ai reparti di tisiologia e pneumologia, vi era un piccolo centro di chirurgia toraco-
Con la scoperta delle streptomicine, intorno al 1948, e il loro impiego nella cura della tisi, si registrò un progressivo calo di casi di infezione e morte da tbc. Scomparsa la malattia, il sanatorio di Cagliari non venne chiuso, ma estese la sua attività a tutte le altre malattie respiratorie. Nel 1973 cessò la sua gestione da parte dell'Inps e divenne Ente ospedaliero autonomo intestato al professor Roberto Binaghi, illustre clinico cagliaritano. Nel 1982 passò sotto la USL 20 (L.R. 16 marzo 1981, n. 13), accorpata a sua volta nel 1995 nella ASL 8 (L.R. 26 gennaio 1995, n. 5).