BERGAMO Istituto Ortopedico Matteo Rota inglobato nei Riuniti di - Ospedali d'Italia

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BERGAMO Istituto Ortopedico Matteo Rota inglobato nei Riuniti di

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Occorre risalire al 1879: epoca nella quale il rachitismo dominava con spettacolo sconfortante nella  città. Il Dott. Rota ne resta dolorosamente impressionato, ne conosce i fattori determinanti, e in lui sorge e germoglia l'idea della redenzione di tanti infelici.
Vivevamo ancora in tempi in cui le Autorità locali e il Governo centrale non sentivano i bisogni delle opere di assistenza sociale, specialmente di assistenza all'infanzia; toccava a questi pionieri dell'umanità far sentire il loro appello ammonitore. Il Dott. Rota lancia l'idea di creare un Istituto per bambini rachitici. Tiene conferenze, scrive sui giornali, cozza contro ostacoli che prima sembravano insormontabili, ma infine il benefico richiamo è accolto.
Un benemerito Comitato cittadino raccoglie dalla pubblica e privata beneficenza alcune migliaia di lire.
Con questo primo fondo si è provveduto all'acquisto dell'area ed alla costruzione del primo corpo di fabbricato che si è inaugurato il 15 Novembre 1884 col ricovero di 27 bambini.
Nel Febbraio 1885 l'Istituto venne eretto con R. Decreto in Ente Morale.
Nel 1893 la benefica sfera di azione prese più ampio sviluppo. I brillanti risultati operatori ottenuti nell'Istituto, il progressivo miglioramento fisico e morale dei bambini della Scuola-Asilo, richiamarono ancor più la simpatia della cittadinanza e la benevolenza dei benefattori. Si potè così dar corso a nuove opere di ampliamento, per le infermerie e per la Scuola-Asilo.
Nel promuovere la fondazione della Scuola-Asilo, il Dott. Rota pure avendo per scopo fondamentale la cura dello sviluppo fisico del bambino, non trascurò il concetto pedagogico. Non insegnamenti precoci e nocivi, ma un'educazione del cuore, col canto, musica, e giochi all'aperto: un'educazione del senso muscolare con ginnastica medica.
A differenza degli altri Asili, la Scuola-Asilo mantiene un indirizzo sanitario a carattere preventoriale.
Il bambino svolge la sua vita materiale e morale sempre sotto il controllo sanitario. I bambini appartengono alle classi sociali povere. Non sono tutti rachitici, perché il rachitismo, in seguito alla lotta preventiva e curativa tende quasi a scomparire.
Siamo nel 1909. L'Istituto si presentava insufficiente ai nuovi bisogni, alle nuove esigenze dell'assistenza ospitaliera, ed ai postulati della scienza.
Occorrevano mezzi finanziari cospicui per creare un nuovo e più rispondente edificio.
Un grande benefattore, il Nobile Mansueto Astori, donò la somma di L. 140.000, colla quale si poté costruire il grande, sognato edificio, che venne inaugurato con solennità nel 1910 per la ricorrenza del 25° anniversario di fondazione dell'Istituto.
L'Istituto Rachitici che aveva già riportata la più grande vittoria contro il rachitismo, sentì l'altissimo compito di iniziare, pochi anni dopo, una nuova nobile battaglia contro la tubercolosi ossea, lanciando l'appello per la costruzione di un reparto elioterapico. Le oblazioni raccolte superarono la somma di L. 300.000. L'edificio fu rialzato, ampliato, abbellito, arredato. Con la costruzione di ampie terrazze, esso si è proteso a ricevere la larga carezza vivificatrice del sole.
Venne inaugurato il 13 Giugno 1926 con l'intervento di tutte le Autorità, e dispone di oltre 40 letti permanentemente occupati in gran parte da ammalati del Consorzio Provinciale Antitubercolare e dell'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale.
In questo primo quinquennio di nuova amministrazione, si portarono a compimento le seguenti nuove opere: nel 1931 la costruzione della sala di meccanoterapia, nel 1932 la costruzione di una sala per biblioteca e di studio dei Sanitari, sala adibita anche a Scuola di insegnamento di elementi di ortopedia e traumatologia che il medico Primario impartisce alle allieve della Croce Rossa, della Scuola di Economia Domestica, e alle Vigilatrici di Infanzia.
Nel 1934-35: costruzione della nuova lavanderia e cucina: sistemazione dei bagni e docce dell'Asilo, costruzione del nuovo padiglione chirurgico. L'ampliamento della Scuola Asilo portò il numero dei bambini assistiti da 70 a 100.

Fonte:  Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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