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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
Fuori paese esiste una “contrada Ospedale”.
La floridezza economica della città è testimoniata dalla presenza in quest'epoca di sette banche notarili. Il Monte di Pietà venne istituito nel 1630 e rimase attivo fino alla seconda metà del Settecento. Il Monte, che aveva la sua sede nella chiesa della Ss. Trinità, sosteneva finanziariamente anche un ospedale cittadino che assicurava la degenza gratuita agli ammalati privi di mezzi ed accoglieva i bambini abbandonati.
Ai margini del paese verso il mare, il convento dei Frati Minori conventuali di San Francesco (chiuso nel 1806 per lo scarso numero dei Frati Cappuccini) nel 1874, passato al demanio, venne trasformato in ospedale. Da qualche anno ristrutturato, è stato riconsegnato ad una comunità di monache francescane.
All’uscita del paese, presso la chiesa di Sant’Antonio (1645) nella contrada di Santa Maria di Gesù è esistito fino agli anni ’50 un presidio ospedaliero, supportato anche dalla beneficenza sacerdotale