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Da: internetculturale Rivista della beneficenza pubblica (1892:ago., 31, fasc. 8, vol. 20)
È un piccolo Ospedale che dispone di una quarantina di letti.
Sorse nel 1300 per le oblazioni principalmente della Corporazione dei calzolai, i quali ancora oggi entrano in maggioranza a far parte del Consiglio d'amministrazione. Pochi anni or sono, una benemerita donna, Maria Dolores Bello, legava 500.000 lire a questo Ospedale, colla condizione che vi fossero pure mantenute cinque cieche. A ricordare la di lei munificenza le venne eretto, nel cortile dello Stabilimento, un bel monumento.
La parte abitata dai malati si compone di due gallerie contigue, e separate da una parziale tramezza; nell'una delle sale stanno le donne; il servizio nelle due Sezioni è fatto da donne.
Le accettazioni vengono fatte con criteri abbastanza larghi fra i poveri del Novarese; si accettano anche ammalati a pagamento, i quali possono essere collocati in camere separate. La cura è affidata a due medici.
I letti sono di ferro, con buon pagliericcio elastico, ampi e comodi.
D'inverno il locale può essere riscaldato mediante caloriferi; l'illuminazione è a gas e ad olio.
Vi si nota una bella cucina ben tenuta e fornita di tutto il necessario.
Il numero dei malati curati nell'anno ascende a 700.
Ora si stanno costruendo nuovi edifizi, pei quali le condizioni degli ammalati verranno assai ad avvantaggiare.
Testo: R. FIAMMETTI, "Alla cura e al governo dei calzolai...". Carità, assistenza, ruolo politico e sociale dei calzolai novaresi e del loro Ospedale di San Giuliano (secoli XIII-