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A prescindere dai locali costituiti da un solo piano utilizzabile e ridotti in deplorevoli condizioni senza riscaldamento, l'Ospedale di Avezzano, fino al 1923, non aveva che 16 letti con un corredo irrisorio di lana di biancheria e con una sala operatoria mancante dei più necessari apparecchi di sterilizzazione, e deficiente di armamentario chirurgico. Fu nel 1924 che venne riorganizzata l’amministrazione, disciplinati i rapporti con i Comuni e con gli Enti, e che, con sussidi ottenuti, furono ultimati i locali terreni in modo da dare all'Ospedale un'area circoscritta e lontana dal traffico stradale e dalla curiosità del pubblico.
Fra gl'impianti sanitari più notevoli compiuti nel 1924, vanno ricordati il gabinetto radiologico e il reparto operatorio. I degenti i quali, nei cinque anni che corrono dal 1919 al 1923, oscillavano intorno al cento per anno, salirono subito, nel 1924, a circa cinquecento.
Nel 1926 i locali furono notevolmente ampliati con la costruzione di due padiglioni che portarono l'efficienza dell'Ospedale a settanta letti. Fu in quest'anno che vennero impiantati i gabinetti di elettroterapia e di analisi chimiche e batteriologiche.
Le camere a pagamento sono quanto di meglio si possa desiderare e attrezzate secondo i più moderni criteri.
Un bellissimo parco circonda il vasto fabbricato con splendidi viali alberati, dove i convalescenti pos-
Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941