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Il contenuto della scheda deriva integralmente dal testo: Dalla carità al Credito – ricchezza e povertà ad Asti dal Medioevo all’800 – a cura di Renato Bordone – edito dalla Cassa di Risparmio di Asti – 2005.
Ringrazio la Direzione della Banca d’Asti per l'autorizzazione e condivisione all'uso dei contenuti.
Naturalmente ho dovuto riportare e condensare in poche righe un lavoro, ben più ampio ed articolato, contenuto in un volume di sicuro pregio, e credo anche di difficile reperibilità, che invito a leggere in quanto in esso ho trovato diversi passaggi che ricalcano, nel 700, molte situazioni di attualità.
L'ospedale di Sant’Evasio, nonostante il fatto che la tradizione lo annoveri tra i più antichi della città, fondato nei primi secoli dalla chiesa nel luogo dove avrebbe abitato Sant'Evasio, primo vescovo di Asti, in realtà è attestato solo a partire dall'inizio del secolo quattordicesimo. Guglielmo Ventura nel suo memoriale, lo cita tra gli antichi ospedali della città e nel suo testamento gli lega un lascito di 5 soldi. La collocazione topografica in via Cavour, nei pressi della Chiesa della Santissima Trinità, alla cui confraternita spettava la gestione stessa dell'ospedale, è confermata da una carta capitolare del 1311 secondo la quale l'ospedale si trova extra portam Sancti Pauli Astensis, fuori porta San Paolo. Le attestazioni archivistiche non sono molto numerose, ma sappiamo che nel 1724 confluirà nell'ospedale di San Giuliano. Non ci sono donazioni medievali ad hoc riferite esclusivamente a questo ospedale e neppure precisi accenni alla sua organizzazione. I lasciti che lo riguardano non hanno mai grande rilevanza e questo fa pensare ad un ospedale piccolo e con poche risorse e, di conseguenza, di non grande attrattiva per i possibili donatori.