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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
Fondata con il nome di Eraclea da Federico II nel 1233, Terranova fu chiamata Gela nel 1927. E’ documentata la presenza dell’Ordine dei Cavalieri Teutonici che lasciarono alla città l’icona bizantina di Maria SS. d’Alemanna patrona di Gela. Un ospedale antico, già dei Fatebenefratelli, fu fondato nel 1623 presso le mura, poi abbandonato. Un ospedale del secondo Ottocento era nel centro storico, all’interno delle mura medievali, a nord della Chiesa Madre dell’Assunta, all’interno dell’ex monastero delle Benedettine di clausura. Fu ospedale di città fino agli anni ’60.
Dalla tesi di laurea in Storia di Iandola Francesco “L’anemia che viene dal mare”, Fondazione G. e D. De Marchi, Milano:
…a Gela furono ospitati a dormire nell'ospedale della città, ospedale che era sito in un fatiscente convento medioevale dalle cui anguste celle che si aprivano sui lati di un lungo corridoio, una volta riservate al riposo e alla preghiera dei monaci, erano oggi ricavate le stanze in cui erano ricoverati i malati e in cui vennero alloggiati i due ricercatori romani. Stanze che, come ricorda la Prof.ssa Bianco, erano pervase da un'aria afosa e maleodorante nella quale si trovavano a loro agio solo gli sciami di mosche che contribuivano a rendere insopportabile quell'angusto ambiente. In ogni caso fuori dalle mura dell'ospedale la situazione non era molto migliore, mancava infatti la rete fognaria in tutta Gela...(1948)…..