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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo: Fondazione dell'Ospedale di S. Caterina – Michele Montinari – 1941
L'atto pubblico nel quale per la prima volta si cita l'ospedale di S. Caterina di S. Pietro in Galatina è del settembre 1382. La donazione di Nicola e Beatrice di Mastro Rinaldo a favore dell'ospedale di S. Caterina di Galatina comprendeva tra gli altri beni una « Casa », che dicesi essere « lo spedale » con letti e con tutto ciò « che in essa ritrovasi ». Nel marzo del 1385, con speciali bolle, il Pontefice Urbano VI concede al conte Raimondello Orsini Del Balzo licenza di costruire, e al ministro dei frati minori di Terra d'Otranto facoltà di accettare, un convento con ospedale e chiesa « sub vocabulo Sanctae Chatarinae » in S. Pietro in Galatina. In essa il pontefice dà pure licenza « ad fundandum et construendum in loco dictae ecclesiae contiguo unum hospitale ad usum pauperum ». Sicchè l'ospedale di S. Caterina di Galatina sorge con carattere promiscuo, per cui l'assistenza ai poveri è praticata anche con somministrazione di minestra, medicinali, danaro ed estesa a religiosi. Per quanto la prima donazione a favore di detto ospedale risalga al 1382, le più notevoli sono quelle dal 1390 in poi. Pertanto solo nel 1390 si addiviene alla costruzione di un vero e proprio edificio con i requisiti voluti di ospedale, mentre dal 1382 o qualche anno innanzi si era avuto soltanto o un modesto stabile o addirittura case sparse, adibite a ricovero di poveri e di pellegrini, più che a luogo di cura di ammalati veri e propri. Con bolla 26 aprile 1403 il pontefice Bonifazio IX, sempre su petizione di Raimondello, concede il « juspatronatus » sia alla Chiesa che all'ospedale, «ut huiusmodi ecclesia cum hospidale ab omni jurisdictione ordinaria eximere et sedis Apostolicae immediate submittere sibique heredibus et successoribus suis juspatronatus dicti hospitalis nec non presentandi Rectorem ad illum cumvocabit in perpetuum reservare de benignitate Apostolica dignaremur ». In detta bolla il carattere promiscuo dell'ospedale di S. Caterina è meglio definito; esso cioè si ritiene adibito per « usu et habitatione pauperum et infirmorum ». Resta così indirettamente provata la cura, che il feudatario fondatore spiegava a favore dell'ospedale di Galatina, nel volerlo sotto il patrocinio della curia romana; così pure l'importanza in cui detta istituzione era pervenuta, se il pontefice già lo riteneva meritevole di un tale atto di distinzione. I legati e le donazioni a favore della chiesa e dell'ospedale di S. Caterina, prima e dopo la morte del principe Raimondello -
Dal sito: Nel 1848 prese prima il nome di ospedale del Carmine in quanto la sede era quella dell’antico convento dei Carmelitani e poi chiamato nel 1925 “Antonio Vallone”. Nel 1966 nacque l’ospedale Santa Caterina Novella (fu chiamato così per ricordare l’antico ospedale del XIV secolo).