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Il contenuto della scheda deriva integralmente dal testo: Dalla carità al Credito – ricchezza e povertà ad Asti dal Medioevo all’800 – a cura di Renato Bordone – edito dalla Cassa di Risparmio di Asti – 2005.
Ringrazio la Direzione della Banca d’Asti per l'autorizzazione e condivisione all'uso dei contenuti.
Naturalmente ho dovuto riportare e condensare in poche righe un lavoro, ben più ampio ed articolato, contenuto in un volume di sicuro pregio, e credo anche di difficile reperibilità, che invito a leggere in quanto in esso ho trovato diversi passaggi che ricalcano, nel 700, molte situazioni di attualità.
Proprio in relazione alla sua funzione, l'ospedale di San Lazzaro è l'unico ad essere citato con esplicito riferimento negli Statuti medievali della città. Nel capitolo XLV della Collatio s'impone al Podestà di espellere dalla città i lebbrosi e di impedire loro anche solo il soggiorno temporaneo entro le mura cittadine. Agli Infermi di San Lazzaro sottolineano gli Statuti, non deve essere concesso di prestare servizio presso qualche cittadino o presso la comunità. L'ospedale di San Lazzaro non fu quasi per nulla interessato dalle elargizioni e da lasciti da parte delle classi più abbienti. La carenza di documentazione, costante anche nei secoli successivi al medioevo, impedisce una ricostruzione storica di maggiore accuratezza.