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Il contenuto della scheda proviene dal sito dell'Associazione Amici di Montalcino ieri (che ho cercato, senza successo, di contattare per la condivisione dei contenuti) visibile nella sua completezza all'URL:
http://www.montalcinoieri.com/montalcino/volontariato.HTM
L’Ospedale di Santa Maria della Croce sorse in contrada San Lorenzo, oggi piazza Cavour, nell’edificio dove oggi ha sede il Municipio e si ha notizia fin dal 30 luglio 1280. Questo Ospedale fu trasferito nell’ex Convento di San Francesco nel 1872.
Nei tempi antichi nel territorio di Montalcino oltre all’Ospedale di Santa Maria della Croce esistevano altri Ospedali:
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Nel secolo XV tutti i vari ospedali si fusero con l’Ospedale centrale come era chiamato il Santa Maria della Croce. Questo Ospedale possedeva trenta poderi, abitazioni e botteghe in città, molini, frantoi, una fornace per la cottura dei vasi, e della calcina. Aveva un'entrata annua di 4.000 scudi. Provvedeva al ricovero dei malati e dei pellegrini "con sei letti ben forniti e altri sei letti dove si accettano i pellegrini”.
L’Ospedale di Santa Maria della Croce, fin dal suo sorgere, accoglieva nei propri locali 40 fanciulle dai 12 ai 18 anni appartenenti a famiglie indigenti, istruendole, garantendogli alloggio, vitto, e quando andavano spose un ricco corredo oltre a cento fiorini come dote. In cambio dovevano filare, tessere, cucire, fare il pane ecc.
L’ospedale forniva assistenza domiciliare, come si direbbe oggi, distribuendo a domicilio grano, pane e farina, elargiva elemosine e legna per riscaldarsi ai malati non ricoverati. Distribuiva “medicinali gratuitamente leggeri e di poco spese”. ”L’Ospedale per i servizi necessari stanno 17 persone fra uomini e donne e dieci bestie per condurre le robbe dai poderi et cavalcare".
La riforma sanitaria intrapresa da Pietro Leopoldo dei Lorena, granduca di Toscana, portata a compimento nel 1783, stabiliva che gli ospedali dovevano curare solo gli infermi, a discapito del ruolo assistenziale. Obbligò l’Ospedale a vendere tutto il suo patrimonio ed investire obbligatoriamente il ricavato nella Banca del Monte Fiorentino al servizio dei Lorena.
Dopo queste riforme l’Ospedale di Santa Maria della Croce passò da un bilancio annuo di 4.000 scudi a 400 scudi. Nello stesso periodo Pietro Leopoldo di Lorena soppresse i conventi dei Frati Agostiniani e Francescani, che molto davano alla città per cultura, istruzione e assistenza. Furono soppresse altresì tutte le compagnie laicali che operavano in città a discapito degli interventi assistenziali a favore dei bisognosi.
La Confraternita di Misericordia di Montalcino, che ha origini antichissime, è stata sempre un istituto i cui “fratelli” si sono impegnati nel volontariato, trasporto dei malati in Ospedale, trasporto dei defunti al Cimitero, organizzandosi per essere sempre al passo con i tempi. Oggi i fratelli con i propri mezzi prestano servizio in gran parte di volontariato per il “servizio sanitario regionale” mentre un gruppo di sorelle volontariamente si prestano verso i bisognosi.