Contenuti trovati nel sito sotto riportato a firma di Giacomo Gianpiccolo
http://www.terraiblea.it/files/OSPEDALI.pdf
Nel 1522 Ragusa fu colpita dalla peste che durò circa 2 anni e dimezzò quasi la popolazione (su 12.000 persone ne morirono 5.430). A Ragusa Ibla, in occasione di questo tragico evento, vicino alla Chiesa di Santa Maria dell’Itria, iniziò la sua attività l’ospedale dei poveri di San Giuliano, noto anche come Ospedale San Giuliano o Ospedale Vecchio. L’ospedale operava con un solo medico chirurgo, un barbiere-salassatore, una lavandaia, una infermiera ed un direttore economico. Finita la peste venne addetto alla cura dei malarici e continuò la sua attività fino al 1800. Nel 1862 venne riconosciuto come “Opera Pia Congregazione della Carità” e nel 1870 adottò uno statuto che gli permise di non accogliere ammalati affetti da sifilide o da infermità croniche, epidemiche e contagiose. Intorno al 1620 sempre a Ragusa Ibla presso la Chiesa di Cosma e Damiano, chiamata anche “Chiesa dell’Ospedale Nuovo”, in Piazza Maggiore, fu annesso un piccolo ospedale, che disponeva di poche stanze e di una infermeria, costruite e mantenute dalla popolazione. Purtroppo la chiesa come pure l’ospedale furono rasi al suolo dal terremoto del 1693. Nel 1954 il patrimonio e la personalità giuridica dell’Opera Pia confluirono nell’Ospedale Maria Paternò Arezzo.