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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo Gli Ospedali della Melagrana – Giovanni Giordano – Centro Studi San Giovanni di Dio – 1988 – scheda di Giuseppe Magliozzi
Ringrazio la Provincia Romana dei Fatebenefratelli per l’autorizzazione-
Negli anni trenta sulla via Cassia, allora ancora non sommersa dall'edilizia abitativa, v'era una tenuta, bizzarramente denominata « La Pellegrina », che racchiudeva, oltre ad una pretenziosa villa padronale e ad una azienda agricola di vari ettari, anche una scuderia di cavalli da corsa ed un maneggio. Morto l'on. Roncoroni, che ne era proprietario, gli eredi la vendettero nel 1939 ai Fatebenefratelli che con decisione del 30 maggio 1940 progettarono di farne la Casa Metropolitana della Provincia Romana. Ma appena dieci giorni dopo, l'Italia entrò in guerra e si dovette rinunciare ai grandi progetti, accontentandosi di trasformare la villa padronale in Casa di Ricovero per un gruppo di sacerdoti malati ed invalidi, che fino allora erano stati assistiti all'Isola Tiberina dall'Opera Pio XI. Si riuscì a trasformare in Padiglione di degenza anche il vecchio edificio delle scuderie ed in seguito ad una convenzione stipulata nel 1941 con l'Ospedale di Santa Maria della Pietà, si cominciò ad accogliervi malati cronici tranquilli trasferiti da tale Istituto. Passata la bufera della guerra, si poté infine avviare la costruzione di un edificio ex-
Frattanto a Roma nel 1956 si inaugurò la seconda ala dell'Ospedale, nella quale venne realizzato il Blocco Operatorio. Nel 1957 veniva infine ultimato il nuovo com-
La costruzione di una nuova ala di 8 piani inizia nel luglio 1973 ed in circa due anni vengono terminate le strutture murarie. Dopo tre anni di forzata attesa, nell'autunno del 1978 riprendono i lavori terminati negli anni 80.