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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo: L'OSPEDALE CIVILE DARIO CAMBERLINGO DI FRANCAVILLA FONTANA di Feliciano Argentina – 1868
Nel 1420 sorgeva nei pressi della Chiesa Angioina della Vergine della Fontana, un'Ospedaletto, che aveva assorbito anche il lascito di D. Marianna Renni, istituito per atto del 6 agosto 1361 a beneficio dei «malati e sofferenti.
Ma, l'Ospedaletto, per trasferirsi dal Borgo Angioino della Villa del Salvatore all'attuale via Garibaldi, bisognò che attendesse l'anno 1615 quando l'Abate D. Dario Camberlingo disponeva con testamento del 16 ot-
«...L'Ospitalità dei poveri e s'abbia et debba fare alle mie case et habitazione ove al presente habito, quali casamenti sono in vicinanza delle case delli eredi del quondam Core Montanaro da gerocco, et altri confini, et trattandosi di materia di casamenti siano inclusi tutti, etiam la casa palazzata del fu Antonello Nisi et quelli delli ferrari quali tutti vogliono siano dedicati al bene che nel caso di morte del fratello Pannesio fosse erede l'Ospedale, le cui rendite servir dovessero: per sussidio et governo delli ammalati che dimorano in detto Hospedale et consumare in benefitio dei poveri et povere vergognose, maritaggi, aiutarli in tempo di necessità, vestirli in tempi di nudità et subvenirli in tempo delle loro infermità et necessità. Lascio ducati 100 al Capitolo per utensili et ornamenti sacri all'Altare Maggiore, é libri per il Coro»>.
Ancora, col codicillo del 1618 Bernardino Antonucci dispose a favore:
«Dell'Hospedale dei P. P. Giovanni di Dio sotto il titolo di Santu Blasi ducati 2000 in tanti capitoli dati alla ragione del 9 per cento con peso che li Padri che pro tempore saranno in Hospidale siano obbligati a sovvenire a tanti ammalati quanti ne potrà.»
Il 16 agosto 1627, l'Ospedale Vecchio, quello cioè del Militia, si trasferì nei casamenti del fu D. Dario Camberlingo ed ivi rimase sino al terremoto del 20 febbraio 1743.
Leggesi infatti nel libro di fondazione che: «...Essendosi considerati dalli dottori Maurizio Corcioli Giannuzzi e rev. Roberto Forleo procuratori del Venerabile Hospedale dei poveri pellegrini ed infermi che in questa terra non son pochi, che il luogo destinato si trova in una abitazione vicino la Cappella di S. Antonio", la quale non solo angusta e piccola, ma ben anche scomoda e mal situata per essere una delle antichissime. Volendo intanto provvedere alli continui bisogni degli anzidetti pellegrini e infermi, pensarono edificare un nuovo edificio comodo ed opportuno; perciò ne ricorsero con supplica alla pietà del nostro Ecc.mo signore principe Imperiali, a cui facendo nota una tale strettezza gli richiesero un luogo dove edificarlo; e di già la prefata persona di D. Michele con magnanimità e liberalità concede alli supplicanti gratis et per elemosina, un suo cortile nella strada lungas con suo rescritto del 29 marzo 1754 ed anche cedé loro un annuo canone...».
Nel 1754 sorse il fabbrico nella via Michele Imperiali.
Poi, nel 1757, accanto all'Ospedale fu istituita la «Ruota dei Trovatelli», trasferita dall'Arco della Madonna di Loreto, e detta così, per l'ordigno girevole destinato a riceverli, salvando dai rigori del tempo e dalla voracità dei bruti tanti poveri bimbi, figli della colpa.
Il 2 maggio 1867 dalla sede di via Imperiali, che nel 1854 aveva avuta la trasformazione nel palazzo che ancora si ammira, si trasferì nel Convento dei Carmelitani, concesso dal Municipio all'Ospedale ed alla Congregazione di Carità.
A ricordo poi del primitivo fondatore, nel 1908, fu posta l'onomastica di Ospedale Civile Dario Camberlingo.