La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-nuti.
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
L’antico ospedale era situato nel convento di San Domenico del quale rimane oggi solo la chiesa. Nel 1630, nel palazzo di Giovanni Leandro Petroso, rimasto nella memoria cittadina come "ospedale vecchio", iniziavano la loro operai Fatebenefratelli, la Compagnia dei laici fondata in Spagna nel 1537 da San Giovanni di Dio per assistere i malati dell'ospedale di Granada. Nel convento-ospedale intitolato a San Giacomo “per pellegrini, infermi e proietti”, unito alla chiesa omonima, essi rimasero per circa duecento anni. Nel 1783 vi erano due religiosi e 4 posti letto sistemati in un’unica corsia. Nel 1809 i frati lasciarono la città e l'ospedale continuò ad essere gestito dalla Compagnia dei Nobili o dei Bianchi. Nel maggio 1869 l'Amministrazione comunale individuò nel fabbricato dell'ex convento dei Carmelitani lo stabile da destinare a nuovo ospedale.
Ristrutturati i locali e con quattro letti di degenza, l'8 gennaio 1904 fu nominato direttore dell'ospedale denominato “Umberto I” il dottor Pietro Antonio Farinato, medico condotto. L'ospedale iniziò la sua attività il 20 gennaio 1904. Nel giro di un paio d'anni i letti furono già venti, distinti per chirurgia e medicina-infettivi. Nel 1940, l'ospedale al Carmine non fu più gestito dalla Congregazione di Carità, ma da un Commissario prefettizio. Il numero dei ricoverati salì rapidamente e l'ospedale Umberto I fu classificato nel 1939 come Ospedale provinciale di 2a categoria. Nel decennio successivo l’ospedale fu ampliato, ammodernato e gli organici aumentati. Nel gennaio del 1950 fu posta la prima pietra per la costruzione del padiglione chirurgico. I degenti da 2.400 nel 1946 erano saliti a 8.000 nel 1956. Nei due lustri degli anni '60, l'Amministrazione, dopo aver disposto la manutenzione straordinaria degli antichi storici locali e la costruzione di un piccolo padiglione destinato alla Neurologia, completò il grande padiglione chirurgico e il nuovo padiglione medico, istituì reparti e Servizi specialistici. Ai sensi della legge 132/1968 l'ospedale fu classificato Ente Ospedaliero Generale Provinciale.