In queste poche righe ho riassunto (a nostra discrezione) il contenuto ben più ampio del testo “Gli Ospedali di Brindisi” tra storia, realizzazioni e ricordi scritto da Pino Balsamo ex dirigente Amministrativo dal 1952 al 2000.
Ringrazio l’Ufficio Stampa dell’ASL di Brindisi per l'autorizzazione all’utilizzo dei contenuti del Testo
Costituito per iniziativa dell'università Popolare, come da documenti del 1886, quale complesso esclusivamente adibito a ricovero per indigenti malati, intitolato a Santa Maria della Pietà, nome già di pertinenza dell'ospizio di Porta Reale, ormai demolito. L'ingresso, ubicato sulla piazza Duomo, era costituita da un cortiletto su cui erano allungate le stanze di un modesto pronto soccorso, degli uffici sanitari ed amministrativi, degli ambulatori, uno dei quali chiuso con sbarre di ferro per la cura delle malattie blenorragiche-veneree, dei servizi di cucina e deposito di strumenti medico chirurgici; dall'unica scala si accedeva al piano superiore con le sale di degenza che affacciavano su via Colonne; sulla terrazza un piccolo locale con una grande vasca era adibito a lavanderia. Anche il contingente militare che prestava servizio a Brindisi ha utilizzato le strutture dell'Ospedale Civile; negli atti dell'archivio di Stato, infatti, è conservata una convenzione, firmata nel 1894, ed un'altra sottoscritta nel 1918 tra il Presidente della Congregazione di Carità e del Comandante dell'ospedale militare principale di Bari per il ricovero di soldati e di marinai ammalati.
Nel 1905 l'attività assistenziale si arricchì di un reparto per il ricovero di anziani poveri, grazie alla generosità Del Conte Federico Balsamo, che rivestiva la carica di Presidente dell'istituzione. I veraci brindisini indicavano “nberu a lu spitali vecchiu”, e fino al suo completo abbattimento, per far posto alla Biblioteca provinciale Ribezzo, la località in piazza Duomo in cui funzionava un ospedale-infermieria. La costruzione aveva complessivamente appena 50 posti letto; le degenze erano suddivise nei tre classici reparti: la medicina con 12 posti, la chirurgia con 22, la maternità con 4,oltre alla dotazione di 3 camere a pagamento e di alcuni ambulatori specialistici. Annessa all'ospedale era funzionante una farmacia diretta dal 1935 fino a tutto il 1941. Verso la fine del 1879 l'arcivescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni chiamò le suore di San Vincenzo de' Paoli a gestire un orfanatrofio per la cura e la formazione civile e religiosa della gioventù femminile assegnando loro i locali dell'ex convento di clausura. Il Convento era attiguo all'ospedale, per cui le suore della Carità frequentavano le corsie per dare conforto agli ammalati e per aiutare il personale di assistenza che a quell'epoca era molto scarso nel numero è nella preparazione infermieristica. La benefica azione di cristiana solidarietà e di servizio verso gli infermi da parte delle religiose iniziò nel 1886, quando la Congregazione di Carità affidò alle figlie di San Vincenzo l'organizzazione del personale inserviente, della cucina e della lavanderia, oltre alla gestione del servizio infermieristico nei tre reparti di degenza funzionanti: la chirurgia, la medicina e l’ostetricia, utilizzati quasi esclusivamente da cittadini indigenti o affetti da gravi patologie, come i traumi, le ferite, le fratture, le lussazioni per le quali era necessario intervenire cruentemente con i mezzi strumentali o manuali. E’ noto che all'epoca la maggior parte delle malattie per cui il principale approccio diagnostico terapeutico era fondato sull'osservazione immediata del malato, era curata in casa con l'utilizzo di pomate, prodotti galenici, vitamine e tutti quei fattori che fanno parte dei processi digestivi e metabolici. I benestanti, invece, ricorrevano alle prestazioni sanitarie offerte dalla clinica De Castro, ubicata nei pressi della stazione ferroviaria o al ricovero presso ospedali di Napoli o del nord Italia. L'attività del nosocomio cessò definitivamente l’8 novembre 1941 quando, a causa di un bombardamento aereo, parte del campanile della cattedrale crollò sull'edificio.