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Ringraziamo il Presidente della rivista " Toscana Medica -
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I Consoli della Corte dei Mercanti, che aveva il patronato dello Spedale della Misericordia e di San Luca in Firenze, nel 1757 fecero una relazione sullo stato indigente della istituzione sanitaria per il Consiglio Generale dello Stato e proposero di “ricorrere a Sua Santità per domandare che le rendite di qualche luogo pio venissero applicate allo Spedale”.
Nel 1769 il nobile Attilio Arnolfini, matematico, idraulico, uomo di governo non chiuso nel passato, ma aperto allo spirito illuministico, confermò al Consiglio Generale la relazione del 1757, chiedendo l’istituzione di un Albergo per i Pazzi, come aveva fatto Firenze con Santa Dorotea nel 1643 e nel 1688 con la Pazzeria di Santa Maria Nuova.
Il Consiglio Generale approvò con Riformagione Segreta del 5 maggio 1769 e deliberò che la “soppressione del Monastero di Fregionaja con le rendite incamerate potrebbe intendersi adatto al bisogno, con obbligo di ricevere e mantenere i Pazzi della città e dello Stato”. Papa Clemente XIV Ganganelli con le Bolle Bonus ille Pastor e Alia pro parte dilectorum filiorum del 1770, soppresse la Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi di S. Maria di Fregionaja e concesse in enfiteusi perpetua tutti i beni allo Spedale di San Luca e della Misericordia. Fregionaja, frazione oggi Maggiano, era stata Casa Madre della Congregazione fondata nel 1406 ed ebbe da Papa Eugenio IV Condulmer la cura della Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano, da cui il nome di Lateranensi del S.S. Salvatore.
I Consoli trasformarono dal 1772 al 1775 il Convento in Spedale per i Pazzi e Lorenzo Bartolini, Rettore dello Spedale di San Luca, mandò a Firenze alcuni serventi destinati alla custodia dei pazzi, per apprendere tutto ciò che era opportuno presso Santa Dorotea. Il medesimo Rettore sulle notizie avute dai serventi dettò il primo regolamento e lo fece scrivere nel Libro dei Ricordi di Fregionaja. Lo Spedale era costituito dagli edifici conventuali quattrocenteschi del Chiostro che fu diviso in due parti per la sezione Uomini e quella Donne, dal Chiostrino con puteale, dalla Chiesa di Santa Maria di Fregionaja e dai corpi di fabbrica adiacenti con giardino; al piano superiore Archivio, Biblioteca e Museo, al piano inferiore Segreteria e Direzione. Nell’Atrio vi sono due lapidi: una ricorda i lavori di restauro che furono effettuati nei primi del Cinquecento dopo un secolo dalla apertura del Convento, l’altra fondante lo Spedale de’ Pazzi mostra queste parole: Locum hunc / Clemens XIV Pont. Max. / ut qui a mentis insania laborant / in eo recipiantur et alantur / nosocomio Misericordiae / anno Salutis MDCCLXX: Senatu petente adiunxit / Laurentius Bartolinius patr. luc. / eiusdem nosocomii rector / hoc Pontificis et Senatus pietati / monumentum posuit. Nel Libro dei ricordi si legge: “il 20 aprile 1773 fu aperto lo Spedale con avergli mandato tutta la famiglia di servizio, il Custode e il Cerusico”.
Il giorno dopo furono trasferiti dalle carceri di Torre 11 pazzi a Fregionaja dagli Esecutori di città, riconoscendo essere gli alienati degni di cura e non più di pene carcerarie. Il Custode e il Chirurgo infermiero, che era il responsabile sanitario, rispondevano al Rettore e al Medico dello Spedale della Misericordia e di San Luca.
L’Albergo dei pazzi nacque come specialità di San Luca e la Medicina entrò a Fregionaja, seguendo la patologia generale del tempo. La scienza settecentesca considerava le “nevrosi” parte della medicina generale: le manie e le melanconie ripetono a livello di funzioni cerebrali la stessa opposizione esistente fra le febbri (alterazioni di tutto l’organismo) e le flogosi (alterazioni locali di un organo). Lucca iniziò con grande significato e valore l’assistenza ai folli come Firenze dove, dopo Santa Dorotea e la Pazzeria una nuova struttura venne destinata a ricovero e cura dei pazzi, con ordinanza del 1785 del Granduca Pietro Leopoldo. Nel 1788 Vincenzo Chiarugi inaugurò lo Spedale di Bonifazio e fu Primo Infermiere e Medico curante. L’anno dopo scrisse il Regolamento dei Regi Spedali di Santa Maria Nuova e di Bonifazio, trattato teorico che dettava le linee – oggi diremmo guida – per la cura dei folli. A Fregionaja si tenne un registro clinico, Il giornale dei pazzi, dal 1773 al 1807 poi confluito nella Regia Direzione degli Ospedali ed Ospizi sotto il Principato di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone I. Il Buonaccorsi che fu il primo Direttore seguì i dettami di Philippe Pinel e del suo Traitement moral. Fino al 1850 il registro era ben tenuto, poi è andato disperso, ma il Direttore Cappelli ne fece una trascrizione a repertorio nel 1883. A metà Ottocento il Direttore Neri, a causa del continuo incremento dei degenti, fece costruire le ali Est e Ovest che si collegavano con scale sul pendio della collina all’edificio storico conventuale. I padiglioni erano a pettine, secondo i criteri architettonici del tempo, in numero di due per ala. Questo alienista propose anche l’apertura di un reparto specialistico nell’Ospedale civile di Lucca, ma l’Amministrazione non accettò la proposta e Neri se ne andò a Siena. Sarebbe stata una realizzazione attualissima un secolo avanti circa l’Istituzione dei Servizi Psichiatrii di Diagnosi e Cura. Con la Legge n. 36 / 1904 voluta da Giovanni Giolitti e il Regolamento attuativo del 1909, il Manicomio divenne come gli altri Ospedale-