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Da: Gli Ospedali d’Italia – Giuseppe Castelli – Edizioni medici Domus Milano 1941 – pag. 107
Quando San Zama, primo vescovo di Bologna, venne nel 270 ad evangelizzare la città, si crede che stabilisse in una chiesa sotterranea la cattedrale. E' questa la cripta di San Zama, tuttora esistente. Al di sopra della cripta, nella stessa area, venne edificata, nei secoli successivi, la chiesa SS. Naborre e Felice, che più tardi, ceduta ai monaci neri benedettini, divenne Abbazia. Quivi il monaco Graziano, circa il 1151, compose la raccolta dei canoni, detta « Decretum ». Dante lo ricorda nel X canto del Paradiso: «Quell'altro fiammeggiar esce dal riso Di Grazian che l'uno e l'altro foro -
Dopo il 1810 i successivi Governi adattarono parte del grande edificio ad ospedale militare, e parte a casa di lavoro e di beneficenza. Nel 1860 passato al Regno d'Italia, fu riattato ed adibito tutto ad Ospedale Militare.
Esso è costituito da tre vasti corpi di fabbrica quadrangolari, circoscriventi tre ampi cortili con giardino, di cui quello centrale, a chiostro, con colonnato originale cinquecentesco, è dichiarato « Monumento nazionale ». Di nuova costruzione è il reparto medicina e ricostruito è stato pure il reparto dermoceltico, insieme al reparto chirurgico. L'Ospedale poteva ricoverare 450 infermi.