Menu principale:
Il contenuto della scheda deriva integralmente dal testo: I crociferi a Pisa – L’Ospedale di San Giuliano -
Mi sono limitato a riportare solamente le parti utili a questo lavoro ma invito i lettori a prenderne visione in quanto ricco di spunti della vita nel medioevo oltre alla presenza di una bibliografia dettagliata.
Ringrazio la redazione ETS per l’autorizzazione e condivisione all’uso dei contenuti riportati.
La storia ebbe ufficialmente inizio il 26 luglio 1280, quando alcuni frati appartenenti all'ordine ospitaliero dei Crociferi, dopo essersi riuniti nel chiostro dell'ospedale di Santa Maria di Bologna, decisero di fondare una nuova succursale nella città di Pisa.
Erano passati circa sessant'anni dalla costruzione delle ultime domus crocifere in Toscana ed ora nuovamente si riaccendeva in quest'ordine l'interesse per la Toscana.
La prima fonte documentaria è l'atto di fondazione di San Giuliano, a noi giunto sotto forma di copia coeva stesa dal notaio Persavalle di Jacopo Ferri. In essa si legge che la costruzione dell'ospedale fu promossa dallo stesso capo dell'ordine, frate Gaspare, che, assieme ad altri sei confratelli, tutti residenti nella casa madre di Bologna, incaricò un certo frate Nascimbene di tale compito. L'11 settembre 1280 il frate Nascimbene ebbe l'incarico di fondare una nuova sede crocifera nella città di Pisa. Il maestro dell'ordine Gaspare, tra le varie indicazioni, fornì anche il nome del santo patrono cui intitolare il nuovo ospedale: in principio l’edificio fu dedicato a Santa Maria Maddalena e solo in un secondo momento, l'11 febbraio 1281, l'intitolazione fu modificata in San Giuliano. Il 26 maggio 1298 un nuovo frate, Giovanni da Reggio, fu eletto rettore dell'ospedale di San Giuliano di Pisa.
Dopo essersi insediato nell'ospedale Giovanni si preoccupò di riorganizzare la domus pisana, al fine di migliorare le sue prestazioni. Probabilmente cercò di stringere nuove alleanze con i maggiori esponenti della scena politico-
Non essendo presente nei primi documenti alcuna descrizione relativa al numero di letti o di frati presenti nella domus pisana, possiamo solo formulare un'ipotesi analizzando i dati fornitici dal Breve del Comune del 1287, in cui sono ricordate le provvigioni concesse ad alcuni dei principali enti religiosi di Pisa. Dal momento che il Comune assegnò a San Giuliano solo quaranta soldi, la cifra minore accordata, è opportuno dedurre che fosse di dimensioni modeste e che scarso doveva essere in origine il numero dei fratres presenti.
Nel corso dei decenni successivi l’ospedale dovette comunque subire, forse grazie all'aumento dei lasciti testamentari, profonde modifiche che lo resero una struttura di media grandezza. Infatti in un elenco dei luoghi di accoglienza compilato nel 1311 da Giovanni, rettore della chiesa di San Leonardo in Pratuscello, San Giuliano compare quale possessore di ben 12 letti: una cifra importante se paragonata a quelle delle altre strutture e che ci induce a considerarlo un ospedale di medie dimensioni.
Durante il XIV secolo San Giuliano era dunque un ospedale di media dimensione e ancora in lenta, ma costante, espansione.
Nel 1401, comunque, l'ospedale era ancora ritenuto ente degno di considerazione tanto da essere annoverato tra quelli che, per delibera del consiglio degli Anziani, potevano essere esonerati, del tutto o in parte, dal pagamento della Gabella.
La lenta decadenza dell'ospedale, ormai in atto da diversi anni, si concluse con l'abbandono della sede pisana, avvenuta probabilmente tra il 1443 ed il 1466.
Molte potrebbero essere le cause che indussero i Crociferi ad abbandonare la sede pisana.
Certamente la crisi che investì l'ordine ospitaliero nel corso del XV secolo fu una delle principali. Infatti fu proprio in questo secolo che alcune delle sedi dell'ordine, tra le quali quella aretina, furono soppresse. Probabilmente la scelta di abbandonare tutte le sedi toscane derivò dalla insufficiente e disorganizzata diffusione dell'ordine nella regione e quindi dall'impossibilità di promuovere interventi miranti al recupero delle sedi più deboli.