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Il contenuto di questa pagina è stato pubblicato da : Museo Torino
MuseoTorino è un museo sito, pensato e strutturato come un museo e sviluppato utilizzando tecnologie e piattaforme di ultima generazione.
Entrandovi, è possibile percorrere virtualmente la città trovando informazioni sui luoghi, sulla loro storia, sulle persone che li hanno abitati, sugli eventi di cui sono stati teatro, e immagini – contemporanee e storiche -
Il museo sito ospita anche una mostra storica permanente: Torino: storia di una città e mostre tematiche, è dotato di un catalogo, ha un suo centro di documentazione che comprende la biblioteca, l’archivio, la mediateca e la sitoteca, ha pubblicato una rivista on line -
http://www.museotorino.it/view/s/e6a78325ac0141808e134adb7b39bae4
L’Ospedale viene progettato alla fine dell’800 quando, per far fronte alle epidemie di vaiolo e colera che avevano colpito Torino nel 1884, il Municipio decide di realizzare una nuova struttura per permettere l’isolamento dei malati contagiosi, collocandola su un’ansa della Dora sul limite esterno della Cinta Daziaria del 1853.
Alla raccolta di fondi partecipano anche il re Umberto I e il complesso viene intitolato al suo defunto fratello, il Principe Amedeo di Savoia. La struttura viene inaugurata il 1° gennaio 1900.
L’Ospedale, forte della sua centenaria attività di studio, è oggi centro di riferimento regionale per le malattie infettive; è il più importante presidio ospedaliero della Regione Piemonte in grado di rispondere alle richieste sanitarie e assistenziali dei soggetti affetti da AIDS.
I laboratori garantiscono analisi di complessità uniche in Piemonte, come nel campo dei prioni e delle legionelle. Inoltre è in prima linea in tutte le grandi emergenze: mucca pazza, SARS, febbre aviaria e antrace.
Costruita su progetto degli ingegneri Tommaso Prinetti e Michele Bongioanni, la struttura dell’Ospedale si compone di un insieme di padiglioni indipendenti, seguendo la concezione tardo-
Nel corso del Novecento l’Ospedale subisce diversi ampliamenti strutturali. Nel 1934 viene costruito un nuovo padiglione dedicato al prof. Adolfo Casassa: la struttura rappresenta una svolta nella tecnica edilizia per questa tipologia. Il padiglione permette di ospitare, in condizioni di assoluto isolamento pur in uno stesso ambiente, individui affetti da malattie infettive diverse, grazie alla creazione di piccoli scomparti.