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Ringrazio i collaboratori della Biblioteca di Fermo che mi hanno fatto dono del testo "luoghi e forme dell'Assistenza Sanitaria , Ospedali, medici condotti e operatori sanitari a Fermo e nel Fermano dopo l'Unità di Italia" edito nel 2011 dall'Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Fermo.
Ringrazio poi l'Ordine stesso che, ha condiviso con me i contenuti riportati.
Mi sono limitato nel sito a riportare gli aspetti storici degli ospedali citati ma, il volume, di quasi 200 pagine, è estremamente ricco di contenuti per cui ne suggerisco la consultazione. Come ultimo, considerato che sto eseguendo la ricerca su tutto il territorio nazionale, è il primo caso dove un Ordine Professionale commissiona una tale proposta editoriale. Ho avuto modo di constatare che il volume appartiene ad una fortunata serie editoriale promossa dall’Ordine dei Medici di Fermo finalizzata alla riscoperta della storia medico-
L'ospedale fu istituito grazie al lascito testamentario di Domenico Benedetti di Grottazzolina, datato 16 agosto 1851, con cui disponeva ad uso ricovero per infermi, una casa e due terreni con case coloniche. Contestualmente Benedetti nominava esecutori testamentari il priore comunale e il parroco pro tempore che ne assunsero l'amministrazione fino al 1860. L'arcivescovo di Fermo approvò, il 28 settembre 1855, il regolamento dell'ospedale che fu aperto il 26 aprile 1856. Dal 1864 fu amministrato dalla locale Congregazione di Carità. L'ospedale ricoverava nel 1860 una media annua di 17 infermi, ma svolge anche attività di cura domiciliare con la somministrazione di medicinali agli infermi cronici che non possono essere ricoverati.