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Nel maggio 1940 è ultimata la costruzione del NUOVO Ospedale Provinciale oftalmico.
L'Istituto è intitolato al nome glorioso di Costanzo Ciano.
Sale e corsie dell'Istituto, pur in una linea di assoluta semplicità sono luminose, ariose, accoglienti e sembrano ideate e create a bella posta per infondere incoraggiamento e fiducia negli ammalati.
Venne fondato nel 1860, quando i Principe Alessandra Anne Maria Torlonia, costruito un edificio alla salita di via del Gianicolo, lo concessero in uso gratuito al prof Mazzoni, illustre medico, per eseguirvi operazioni di alta chirurgia e di oculistica.
L'Ospedale Oftalmico, che nel 1898 venne eretto in Ente Morale si conquistò fama sempre più vasta, specialmente con i suoi ambulatori frequentatissimi dal popolo bisognoso di cure. Con il volgere degli anni però mentre aumentava la benefica attività, pur aggiornando la sua attrezzatura, si venne ben presto a trovare in una situazione critica a causa dei locali insufficienti e inadatti. Si era pertanto imposto da tempo, il problema di una nuova sede, tanto più che le grandiose opere per la costruzione della Galleria del Gianicolo, richiesero lo sgombro di quella vecchia.
l'Ente iniziò i lavori per la costruzione della nuova sede, della capacità di 100 letti, su progetto redatto dall'ing. Caldarelli, dell'Ufficio tecnico della Provincia.
L'edificio è a sei piani. Nel piano seminterrato sono disposti i servizi e dormitori del personale; del piano rialzato, un'ala è destinata agli ambulatori, con ingresso separato e una sezione speciale, isolata, per i tracomatosi; nel corpo centrale invece sono la direzione, gli uffici e la biblioteca, mentre l'altra ala è adibita a pensionato per ammalati paganti. Nel terzo piano hanno posto i reparti operatori, con camere e corsie per gli ammalati e le ammalate; il quarto piano, isolato, è riservato ai tracomatosi, nel piano attico sono le abitazioni delle suore infermiere.
L'Ente dell'Oftalmico è amministrato da un Commissario Straordinario, che è il Preside della Provincia.
Le cure dell'Ospedale sono gratuite per i bisognosi e a pagamento per gli abbienti. L'Istituzione vive con i contributi dello Stato (Ministero Interno, per la cura dei tracomatosi) e della Provincia e con i proventi della sua attività. In un anno, secondo i più recenti dati statistici, gli ammalati ricoverati nell'Istituto furono 528 con 11.885 giornate di presenza.
Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941