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Il contenuto della scheda è stato elaborato integralmente dai collaboratori dalla biblioteca civica che ringrazio
La più antica testimonianza dell’esistenza a Rovereto di un “ospedale” risale al 2 marzo 1271; in un documento di cessione di terreni viene citato come testimone tale “Vicencius Picigo clericus hospitalis de Roveredo” (Stedile, 1987, p. 69). Successivamente Guglielmo di Castelbarco lasciò diverso denaro e proprietà affinché venisse realizzato un ospedale tra Lizzana e Rovereto, con lo scopo di accogliere malati e poveri di passaggio (Stedile, 1987, p. 69). Secondo alcuni studiosi questo ospedale corrisponde a quello intitolato a S. Maria e Elisabetta, annesso all’omonima cappella consacrata nel 1380 (G. Costisella, 1975). La struttura era ubicata tra via della Terra e via Portici (ex sede del museo Depero). Nel 1423 era gestito dalla Confraternita dei Battuti (o della Disciplina) e successivamente passò in amministrazione di appositi incaricati dal comune, detti massari. Poco prima del 1590 l’ospedale fu trasferito presso la chiesa di S. Tommaso. Questo ospedale rimase attivo -
La chiesa di Loreto venne realizzata per volere della Confraternita dei SS. Rocco e Sebastiano di Rovereto e benedetta alla fine del 1689. La pia unione era sorta all’inizio del XVI secolo ma, in seguito alla mancanza di iscritti, ebbe vita breve. Solo dopo l’epidemia pestilenziale del 1571 venne riattivata, presso la chiesa di S. Caterina (come era stato all’inizio), occupata dai padri Cappuccini. Nel 1674 venne aggregata all’Arciconfraternita dei SS. Rocco e Sebastiano di Roma. Il ricco patrimonio accumulato da questa potente istituzione gli permise la realizzazione dell’ospedale (fondato con delibera della congrega dei confratelli in data 20 agosto 1713), in un edificio presso la chiesa di Loreto. Successivamente la chiesa verrà ampliata e l’amministrazione dell’ospedale verrà separata da quella della Confraternita. Contemporaneamente restava aperto anche l’ospedale di S. Tommaso, con pochissimi posti letto. Con lo scioglimento della pia istituzione alla fine dell’anno 1783, l’amministrazione delle sostanze passò in mano al Civico Magistrato e nel 1811 alla neonata Congregazione di carità.
Doveva accogliere non solo gli ammalati, ma anche gli infermi poveri di Rovereto; se la persona bisognosa fosse stata residente in un altro comune, era quest’ultimo che si doveva accollare le spese. I cittadini abbienti erano sottoposti a un diverso regolamento.
L’attuale ospedale fu costruito, a partire dal 1885 nel rione di Santa Maria. Successivamente subì vari ampliamenti e modificazioni.
L’originaria sede dell’ospedale di Loreto venne invece completamente ristrutturata negli anni 1911-
Nel 1937 l’ospedale passò sotto la gestione diretta dell’Ente Comunale di Assistenza (ECA), fino al 1969, quando, in ottemperanza alla L.r. 31 ottobre 1969, n. 10, venne riconosciuto come Ente ospedaliero autonomo.
L’intitolazione del nosocomio a S. Maria del Carmine risale solo al 2010; in precedenza era identificato semplicemente come Ospedale civile di Rovereto.
L’archivio dell’Ospedale è conservato in parte presso la Biblioteca civica di Rovereto, all’interno del fondi archivistici della Confraternita dei SS. Rocco e Sebastiano, della Congregazione di Carità, dell’ECA e in parte presso l’ospedale stesso.
Bibliografia
Renato STEDILE, “La sanità a Rovereto. Tra miseria e propaganda”, in AA.VV., Rovereto 1919-
Renato STEDILE, Ospedali e sanità a Rovereto nel XVIII secolo, Calliano, 1990
Renato STEDILE, L’ospedale di Loreto in Rovereto nel XVIII secolo: da ospizio a luogo di cura, 1987.
Giuseppe COSTISELLA, “L’ospedale di S. Maria e Elisabetta di Rovereto (1316-