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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).
http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=155
L'accoglienza di "mentecatti" in una struttura ospedaliera, in un'ottica ancora assistenziale, più che sanitaria, assieme a "diversi" con altre patologie ebbe luogo a Trieste, in epoca asburgica, con l'apertura di un Conservatorio generale dei poveri nel 1773. Nel 1784 l'edificio fu trasformato in caserma ed i suoi reparti furono trasferiti sul colle di San Giusto, in un ospedale ricavato negli edifici dell'ex Arcivescovado. Con l'inaugurazione nel 1841 dell'Ospedale Maggiore, il vecchio Ospedale di S. Giusto divenne unicamente manicomio; vi era preposto un direttore sanitario -
La nuova struttura manicomiale, a padiglioni, sorse in località S. Giovanni; l'VIII Divisione psichiatrica presso l'Ospedale Maggiore mantenne funzioni di primo accoglimento fino alla chiusura avvenuta nel 1924. L'ospedale accolse fin dalla sua istituzione, sotto il regime asburgico, pazienti da tutte le province del litorale austriaco. Sotto l'amministrazione italiana la struttura passò dalla gestione comunale a quella della Provincia (Delibera comunale 11 gennaio 1924 e poi Delibera della Giunta provinciale 10 giugno 1927 n. 859 -
Nel comprensorio dell'Ospedale psichiatrico provinciale fu aperto nel 1928 l'Istituto medico pedagogico e nel 1935 il Sanatorio neurologico provinciale, tutti (come l'Ospedale dei cronici istituito già nel 1913) di proprietà del Comune di Trieste, ma posti sotto la direzione unitaria del direttore dell'Ospedale psichiatrico.
Con la direzione di Franco Basaglia, a partire dal 1971, furono messe in atto varie iniziative che portarono alla prima "apertura" della struttura manicomiale, sancita poi dalla Legge 180/78. La definitiva chiusura dell'Ospedale psichiatrico fu sancita con Delibera della Giunta provinciale dell'11 luglio 1980 n. 1939. Attualmente, come Dipartimento di salute mentale, la struttura fa parte dell'Azienda sanitaria territoriale n. 1 Triestina (ASS n. 1).
Altra fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941 pag 154