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I contenuti provengono da : L’Italia d’oggi – Città di Rho – Numero unico 15/5/1932 pagg. 9-
Nel 1821, il nobile Abate Giuseppe Casati, di antica famiglia patrizia milanese, dava vita, morendo, a questa benefica istituzione.
Lasciava infatti col suo testamento ogni suo avere affinchè in Passirana, nella sua casa, a vita, si istituisse un Ospedale a beneficio degli ammalati poveri del Comune di Lainate e sue frazioni.
Nel 1825 l'Istituto aprì le sue porte ai bisognosi.
La struttura disponeva di 36 letti: 29 per i ricoverati, 7 per gli inservienti, uno per il Direttore spirituale e uno per l’Economo.
Non vigeva allora la tutela e la vigilanza governativa sulle Istituzioni Pubbliche di Beneficenza nella misura e nella forma attuale e l'abate Giuseppe Casati nominò Patroni dell'Istituto i rappresentanti della grande Famiglia Ducale Litta Visconti Arese la quale dava al Casati le volute garanzie di continuità nella esplicazione della beneficenza e buona amministrazione del patrimonio dal Casati lasciato.
Nel 1932 l'Ospedale aveva cinquanta letti di degenza, in quattro grandi sale costituenti i due riparti: uomini e donne.
Aveva inoltre quattro camere di degenza per ammalati di chirurgia o per degenze a pagamento che richiedevano camere separate.
Aveva sala operatoria; sala di radioscopia e radiografia; gabinetto di analisi ed ambulatorio medico-
Nel suo fabbricato antico l'Ospedale era tuttavia attrezzato ed arredato modernamente.
Giardino ed annessi davano all'Istituto un gradito aspetto di casa di cura.
Gli ammalati avevano un'ottima assistenza medico-
Il numero delle degenze si aggirava sulle diecimila annue di cui ottomila gratuite a favore delle popolazioni dal Fondatore indicate e duemila a pagamento.
Sette Suore dell'Ordine del Cottolengo erano addette alle infermerie ed ai servizi, e due infermieri, oltre al giardiniere ed alla inserviente.
Nella locale biblioteca esiste poi ulteriore materiale documentale più recente