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Il contenuto della scheda deriva integralmente dal testo : Santa Margherita Ligure . Documenti di storia, arte e architettura. Sergio Rossini -
Ringrazio la Casa editrice per l'autorizzazione-
1798, anno primo della Repubblica Ligure. Una legge del 5 ottobre dava facoltà al Direttorio di abolire i conventi con meno di 12 sacerdoti.
La sorte per il Convento dell'Annunziata di Santa Margherita, abitata da cinque frati di età avanzata, era segnata.
Come tutte le proprietà religiose sia i beni mobili che quelli immobili del convento agostiniano furono venduti all'asta. Nel 1799 furono messi all'incanto i beni mobili, mentre il convento ed il terreno annesso vennero venduti nel 1807, per la somma di 4075 lire. L'acquirente, Antonio Guerrin, cittadino di Sestri Levante, rivendette l'anno successivo il complesso al sacerdote Gio Batta Gimelli.
Apparve subito naturale agli amministratori pubblici che una struttura simile, caratterizzata da un grande volume chiesastico ed un capace convento, avrebbe risolto la carenza di spazio per le necessità della collettività. Così, in più riprese, tra il 1819 ed il 1820 il Comune deliberò l'acquisto del complesso dai privati per stabilirvi la propria sede. E’ lecito ipotizzare che ciò fu finalizzato, fin dall'inizio, a dotare la città di un nuovo ospedale.
Un primo atto per la fondazione di un ospedale nell'ex convento fu compiuto il 22 ottobre 1829, quando un privato cittadino, Giuseppe Debernardi, fece testamento, legando a favore del Comune la propria villa con giardino, la chiesa e parte del convento degli Agostiniani per la fondazione di un ospedale.
Con un lascito testamentario del 5 febbraio 1833, un altro benefattore, Michele Gimelli, provvedeva alla dotazione di 3000 lire annue, da effettuarsi dopo la sua morte, per la fondazione dell'ospedale nella fatiscente chiesa degli Agostiniani. Ma è nel 1835 che la città, forse sotto l'incombente pericolo di un'epidemia di colera che stava interessando Genova e parte della Liguria, volle accelerare la costruzione del nuovo ospedale. Con pubbliche raccolte e con la concessione anticipata della somma promessa dal Gimelli si poterono iniziare i lavori. Il progetto, il cui valore ammontava a 14.112,10 lire, venne redatto dall'architetto Gio Batta Prato, chiavarese, autore anche di altri interventi rilevanti nel Tigullio. Il 14 dicembre fu posta la prima pietra, ed il 1° agosto 1841 l'opera venne inaugurata.
Nel 1947 l'ex convento fu sopraelevato di un piano, successivamente (1949) attrezzato ed adibito a reparto maternità.
Il trasferimento delle competenze sanitarie alle regioni, avvenuto nel 1971, determinò la fine dell'attività ospedaliera dell'edificio, anche se la proprietà rimase sempre in capo ai Pii Istituti Riuniti di Santa Margherita Ligure.
Dopo un breve utilizzo del reparto maternità ad edificio scolastico, nel 1985 l'ospedale di Sant'Agostino fu definitivamente chiuso.