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Alcune informazioni provengono dal sito dell'agenzia giornalistica online " https://www.abanews.it " ed è frutto del lavoro dello stesso Direttore, Gianfranco Sansalone, che ha consultato migliaia di scatoloni contenenti " la storia della psichiatria Ligure ".
https://abanews.it/storia-
La struttura di Quarto, aperta nel 1895, fu tra le prime ad assorbire gran parte dei pazienti trasferiti dal vecchio istituto di Via Galata, oltre ad alcuni provenienti dal San Raffaele di Coronata, dalla Spezia e Mondonuovo a San Francesco d’Albaro. Sin dai primi anni di vita dovette dunque far fronte a problemi di eccessivo affollamento. Risale al 1904 una lettera del direttore Lugi Maccabruni alla Provincia, in cui si denunciava l’insufficienza della struttura per ospitare tutti i degenti, che ormai erano più di 2 mila.
Il loro numero, tuttavia, negli anni successivi è destinato a crescere ancora. Nonostante tra il 1911 e il 1913 parte dei pazienti fosse stata trasferita nel neonato istituto di Pratozanino, gli anni ’10 vedono un deciso, ulteriore affollamento delle strutture. In particolare a seguito del primo conflitto mondiale, la struttura di Quarto occupa diversi soldati di ritorno dal fronte, traumatizzati dalla guerra.
Col passare degli anni, Quarto assume sempre più le funzioni di “ospedale”, occupandosi della cura dei disturbi acuti, mentre a Cogoleto vengono ospitati pazienti cronici, in genere più tranquilli e gestibili. Il 17 novembre 1927 la Giunta provinciale amministrativa di Genova approva il “Regolamento speciale dell’Ospedale psichiatrico provinciale”, che decreta l’accorpamento degli istituti di Quarto e Cogoleto nell’”Ospedale psichiatrico provinciale di Genova”, denominazione che sostituisce quella di “manicomio”. I due istituti vanno così a formare “un unico organismo assistenziale” con sede a Quarto, il cui personale può essere spostato a discrezione della direzione. In quegli anni, oltre a “manicomio”, spariscono dagli atti ufficiali altri termini ritenuti offensivi come “demente”, “cretino”, “mentecatto” o “alienato”, fino a quel momento utilizzati regolarmente. Piccole grandi rivoluzioni che testimoniano una progressiva “umanizzazione” dei malati.
Altre informazioni provengono dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).
http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=186&navId=0
Nel 1895, divenute ormai insufficienti le strutture del vecchio Manicomio provinciale di Genova, che aveva avuto sede in via Galata, venne realizzata una nuova succursale nella località di Quarto dei Mille, che assorbì anche i pazienti di sedi succursali nate in precedenza, quali l'Istituto di Bolzaneto, fondato come ricovero femminile nel 1885 dipendente dal Manicomio di via Galata, e l'Istituto San Raffaele di Coronata, nato nel 1887. Successivamente vennero accolti anche gran parte dei pazienti degli istituti di La Spezia (1910) e Mondonuovo a San Francesco d'Albaro (1904).
La sede di Quarto dei Mille dispose fin dall'origine di autonomia amministrativa, come dimostra la presenza di un archivio amministrativo contenente documentazione risalente all'anno di fondazione.
Negli anni 1911-
Il 17 novembre 1927 fu approvato dalla Giunta provinciale amministrativa di Genova il "Regolamento speciale dell'Ospedale psichiatrico provinciale", denominazione che sostituì quella di manicomio. L'Ospedale psichiatrico provinciale di Genova veniva così strutturato su due istituti: quello di Genova Quarto, con sezione temporanea a Genova Paverano, e quello di Cogoleto, che costituivano "un unico organismo assistenziale", con personale che formava un unico ruolo e poteva essere spostato da una sede all'altra a discrezione della direzione. A Quarto aveva sede la direzione.
L'istituto aveva un carattere più propriamente "ospedaliero" rispetto a Cogoleto; in esso infatti potevano essere accolti tutti gli infermi di mente provenienti dal territorio provinciale, che venivano messi in osservazione e curati delle forme acute; a Cogoleto, invece, venivano inviati essenzialmente malati cronici e tranquilli.
Tra il 1942 e il 1945 a varie riprese, alcune centinaia di ricoverati furono spostati da Quarto a Cogoleto per far posto al reparto militare italo-
L'attività clinica dell'Ospedale di Quarto proseguì fino alla definitiva chiusura del dicembre 1999 con caratteristiche di "ricovero-
Altro Url dove poter trovare informazioni :
https://www.ilsecoloxix.it/genova/2012/09/11/news/quarto-