Menu principale:
Per la compilazione della scheda un grazie a Eugenio Di Caro ex Ingegnere Direttore del Dipartimento Tecnico e Patrimonio della ASL di Chieti dal 1998 al 2010. Contattato dalla dott.ssa Licia dell 'Ufficio Stampa, da me interpellato, si è subito reso disponibile a collaborare alla mia iniziativa, anche come appassionato di archeologia e storia patria.
Durante il suo mandato al dipartimento tecnico ha curato il patrimonio della asl sia attraverso la ricerca dei documenti sia rivalutando il patrimonio immobiliare e mobiliare. E' riuscito a ritrovare i registri dei beni e delle donazioni a disposizione dell'ospedale SS. Annunziata a partire dal 1562, registri poi depositati presso l'Archivio di Stato!
Ora siamo amici e ci confrontiamo periodicamente sulle tematiche che via via emergono in questa mia ricerca.
Agli inizi del XX secolo a Casoli vi erano due farmacie, una “mammina” (levatrice e ostetrica), un medico condotto e un servizio di veterinario.
Il fulcro dell’assistenza era la Congregazione di Carità nominata dal Consiglio Comunale.
Il primo tentativo di aprire un ospedale nel Sobborgo Garibaldi fallì nel 1908.
Il primo nosocomio fu aperto nel Palazzo Ramondo in piazza Umberto I, ad opera del tenente americano Theodore I. Shannon, responsabile degli affari sanitari dell’A.M.G.O.T., (Allied Military Government of Occupied Territories) dopo tanta insistenza da parte della baronessina Maddalena Ricci, famiglia proprietaria del castello posto alla sommità della cittadina.
In data 29 Dicembre 1943, il tenente Shannon firmò la prima disposizione per la fondazione dell’Ospedale Civile di Casoli, specificando che l’Amministrazione dell’Ospedale dovesse essere tenuta dal Comune con le relative spese di gestione.
L’Ufficiale, con la stessa disposizione, nominò la direttrice amministrativa, il direttore sanitario, i medici assistenti ed i componenti del Consiglio di amministrazione, nonché definì la retribuzione del personale.
Già a partire dal 7 gennaio 1944 vi erano in cura degli ammalati. In pochi mesi, fu approntato un nosocomio con 25 posti letto, definita la pianta organica del personale sanitario ed amministrativo, le retribuzioni, il servizio di cassa, l’organizzazione per eseguire esami radiografici, prestazioni ambulatoriali, operazioni chirurgiche e somministrazione di medicinali.
Furono stabiliti i prezzi per ogni prestazione sanitaria con un accordo a cui parteciparono il capitano Read della Croce Rossa americana, il Sindaco Giustino Marino, la dottoressa Elena De Vincentiis che aveva sostituito la baronessa Maddalena Riccci nel ruolo di Direttore Amministrativo, il dottor Giorgio De Cinque, direttore sanitario, che fungeva anche da radiologo, il chirurgo Professor Giulio De Petra, nipote omonimo del famoso archeologo sfollato a Casoli da Foggia con la famiglia. I medici dottor Carri e Palmerio assicuravano le altre prestazioni sanitarie.
Il restante personale, con rapporto di tipo avventizio e licenziabile con semplice preavviso di 15 giorni, era formato da:
-
-
-
Dopo pochi mesi, il 28 agosto 1944, l’ospedale fu spostato in un palazzo donato dalla vedova del dott. Giuseppe Consalvi; da allora, l’ospedale prese il suo nome.
Il nuovo Ospedale divenne da subito punto di riferimento per un ampio territorio, disagiato e con tanta povertà, con militari ricoverati e civili feriti. Per i ricoverati poveri, i Comuni di residenza dovevano rimborsare le spese, le persone agiate dovevano personalmente far fronte alle spese sostenute dall’Amministrazione ospedaliera.
Nel 1972 fu inaugurata la nuova sede ospedaliera, con un pubblico finanziamento ed un numero di posti letto che arrivavano anche a 150, nei periodi invernali.
Con la riforma sanitaria 833/1978, la struttura perse la sua importanza e la sua funzione prettamente ospedaliera per trasformarsi progressivamente in una struttura ambulatoriale e residenza per anziani non autosufficienti.
E come ebbe a dire Vincenzo Rossetti, l’autore della Storia di Casoli – Il Novecento a cura del Comune di Casoli, da cui sono state tratte le notizie riportate: “ l’Ospedale civile di Casoli sorto a presidio della salute della popolazione del territorio dell’Aventino e del Sangro dalle ceneri della guerra, in momenti tragici, in regime di estrema miseria, fu fondato dagli Americani, ampliato dai Casolani e …smantellato dai Governatori abruzzesi 70 anni dopo.”