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Il contenuto della scheda proviene integralmente dal sito www.derivesuburbane.it ed è stato scritto dal comitato Villa Tropeano
Collocata nel cuore della periferia orientale di Napoli tra Cercola e Ponticelli, Villa Tropeano è una gigantesca dimora nascosta in un bosco di alberi secolari, la cui storia è legata a quella di un medico che ha dedicato la sua esistenza e il suo lavoro a questa terra e ai suoi abitanti. Costui era Giuseppe Tropeano, luminare, precursore della medicina sociale e fondatore dell'ospedale Pausilipon (1918). Per la sua ostilità al regime fascista fu esiliato in questo luogo abbandonato dalle istituzioni, che un tempo era terra di contadini e che oggi è un immenso alveare di case popolari. Qui, nel 1928, il dottor Tropeano fondò il primo istituto di medicina sociale di tutto il Mezzogiorno, per l'appunto Villa Tropeano, costruita sullo scheletro di una villa settecentesca. Giuseppe Tropeano destinò competenza e passione alle cure di centinaia di bambini e adolescenti in quello che si chiamò Istituto di Medicina Pedagogica Tropeano. Infatti, l'edificio ospitò non solo disabili, malati mentali, storpi, infermi, ma anche ragazzini provenienti da contesti sociali di miseria, figli di carcerati o di prostitute, orfani, bambini recuperati dalla strada. Varie testimonianze ci raccontano che durante la Seconda Guerra Mondiale la struttura accolse numerosi cittadini che si finsero malati per sfuggire alle deportazioni dei soldati tedeschi. La struttura, la cui edificazione risale al Settecento, è presentata da una grande corte centrale e immersa in un'area boschiva che conta cinquantamila metri quadrati. Sviluppata su tre livelli, la villa vera e propria è anticipata da un lungo viale alberato. Due colonne a base quadrata sorreggono la volta a crociera e conducono all'ingresso che richiama lo stile neoclassico. Subito dopo l'imponente scalone si aprono ottanta stanze che poterono ospitare poco meno di duecento minori. I due padiglioni staccati, di recente costruzione, accoglievano le sale d'attesa, il reparto d'isolamento e l'alloggio del medico di guardia e della capo infermiera. Tropeano prima, i suoi figli poi, resero l'Istituto un'eccellenza napoletana e di tutto il Sud Italia, finché la crisi economica non costrinse a cedere l'edificio ad un'azienda privata, con partecipazione statale: le attività di Villa Tropeano hanno resistito cosi fino al 1993. Da quel momento in poi è stata abbandonata, vuota, un enorme villa fantasma.