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Nel 1800, a Benevento, gli ospedali erano divisi per sesso: uno per le donne chiamato San Gaetano, fondato dall’Arcivescovo Banditi operativo fino agli inizi del 900’. Uno per gli uomini il San Diodato. Quest'ultimo nella seconda metà dell’800 diventò Comunale e agli inizi del 900 si unì con l’Ospedale San Gaetano formando gli “Ospedali Civici Riuniti” tutt’ora esistente col nome di “Ospedale Rummo”. L’ospedale San Gaetano fu distrutto dai bombardamenti del 43’ e oggi vi è l’area Archeologica dell’Arco del Sacramento. L’Ospedale San Diodato fu abbattuto per rispettare il Piano Regolatore e oggi vi sono palazzi di civili abitazione. Questo Ospedale fino al 1894 fu gestito dai Fatebenefratelli, che successivamente si trasferirono nel nuovo Ospedale del Sacro Cuore su viale Principe di Napoli. A Benevento ancora oggi c’è un detto legato all’Ospedale San Diodato e ai sacerdoti Fatebenefratelli, che appartengono all’ordine religioso di San Giovanni di Dio e pertanto il muro ad archi situato, a via del Pomerio, quasi sotto l’Ospedale, lo chiamarono appunto “Muro di San Giovanni di Dio” dove all’ora di pranzo si ritrovavano tutti gli indigenti della città perché i religiosi offrivano un pasto caldo a tutti. Quindi veniva identificato come il muro dei più bisognosi. Da qui nacque il detto “Stamm mùr a mùr cù San Giuvann ‘e DDio” che stava a significare la povertà, la miseria e il bisogno di fare la fila sotto al muro per poter mangiare qualcosa.