Menu principale:
Il contenuto della scheda è tratto integralmente da: L’Ospedale San Giacomo di Novi nelle sue vecchie carte e memorie – Vincenzo Daglio -
Sulla data della sua fondazione non c'è piena luce. Ma possiamo arrivarci approssimativamente riscostruendo alcuni fatti, specialmente intorno alla figura di S. Bernardino da Siena.
S. Bernardino, il quale non fu medico, ma ebbe pratica più che sufficiente nel soccorrere malati, feriti, appestati, specie nell'epidemia di Siena dell'Anno Santo 1400, dovuta in gran parte all'afflusso dei pellegrini, legò il suo nome in Italia alla fondazione di interi villaggi, confraternite, conventi e anche ospedali. Attivista della Chiesa, colla sua voce lenis, clara, sonora, distincta, explicita, solida, esercita un grande ascenden-
A Venezia fonda quell'Ospedale che sarà poi di S. Maria di Nazaret, il più importante istituto dovuto a lui. Tra i molti in Italia, l'ultimo forse in ordine di tempo, potremmo annoverare anche quello di Novi.
Il documento più antico che si possiede di questo porta la data del 1450. Poiché la seconda venuta probabile di S. Bernardino a Novi è del 1442, è precisamente intorno a quegli anni che si ritiene avvenuta la fondazione. L'Ospedale era allora assai piccolo, contando appena due letti e possedendo alcune terre per una rendita di undici mine e una dozzina di quintali di grano.
Nel sec. XVI la Comunità aveva due medici in condotta, come pure due chirurghi obbligati a prestar il loro ministero assiduamente all'Ospedale; e che le medicine si prendevano alla Farmacia che poteva maggiormente facilitare nel prezzo. Porte aperte a tutti meno a coloro che siano infetti di morbi veneri et a donne incinte et di poco buon concetto.
Chi vi è ammesso, e non è fra il « novero dei miserabili », paga una pensione di otto soldi al giorno. A quei tempi arrivavano sempre offerte da beneficati, anche da lontano e all'impensata, di quelli tratti dalla questua, dalle prediche e dalla vendita degli effetti dei morti ricoverati.
Dai regolamenti interni dell'Ospedale si ricava che già nel primo settecento vi prestavano servizio una governatrice o direttrice, due suore e due inservienti; che nel 1736 vi entra pure a far parte un cappellano.
Prima di questo l'assistenza religiosa era affidata al parroco di S. Pietro, il quale percepiva « la somma di sedici soldi per ogni defunto che si seppelliva senza onore.
Le vicende storiche e militari ebbero notevole ripercussione sull'Ospedale. Durante la guerra di successione d'Austria, nel luglio e agosto del 1745, l'Istituto fu affittato al Commissario di Guerra di S. A. R. l'Infante di Spagna. Non parliamo poi dell'epoca napoleonica, in cui le corsie rigurgitavano di soldati francesi, specie dopo il 15 agosto 1799, giorno della battaglia di Novi. Dal 1800 fino alla caduta dell'Impero venne istituito un regolare servizio di pagamento di un franco al giorno per i soldati francesi. Si possiedono ancora gli esemplari delle basse d'entrata.
Ciononostante, negli intervalli tra le bufere, l'Ospedale trova modo di perfezionarsi, aumentando i letti e separando i malati feriti dai febbricitanti, fondando le due divisioni, la medica e la chirurgica. Un indubbio svantaggio economico ad esso derivò dalla fondazione, avvenuta nel 1807, dell'Orfanotrofio, il quale doveva assorbire una parte dei sussidi. Questa fondazione si era però resa necessaria per l'enorme aumento, in quegli anni, degli illegittimi, fenomeno causato, come in tutte le guerre, dalle truppe di occupazione. Si narra persino che non pochi soldati scappavano dall'Ospedale in cerca di avventure, tanto che lo si dovette praticamente trasformare in prigione, fissando sbarre alle finestre.
Quella che mai venne meno fu l'opera dei benefattori genovesi, di cui furono ultimi, tra i maggiori, Edilio Raggio e Mariano Dellepiane. L'esempio di costoro continuò sino a dotare la cittadina del moderno Ospedale di S. Giacomo, che fu inaugurato il 17 agosto 1902 in una nuova sede, alla presenza delle personalità politiche dell'epoca.