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Le poche informazioni provengono integralmente dal 3° volume dell'opera in tre volumi "Sandrigo. Storia -
Il 31 luglio 1889 si presero importanti decisioni sull'impiego del capitale lasciato da Guglielmo Zannini. L'ingente somma, necessaria sia per la costruzione dell'ospedale, sia per il successivo mantenimento della struttura, fu suddivisa in due parti: la prima, di ventimila lire, destinata alla costruzione e all'arredo dell'edificio; la seconda, di quarantamila lire, fu destinata all'acquisto di titoli di stato, purché da questi si riuscisse a ottenere almeno un interesse annuo del quattro e mezzo per cento.
Lo stesso giorno fu presentato al Consiglio Comunale il progetto dell'Ingegner Leonardo Scaldaferro e ne fu data lettura della relazione. Edotti sull'importo di spesa e su tutti i dettagli della futura costruzione, i consiglieri tuttavia non deliberarono, essendo in fine di mandato, lasciando alla futura Amministrazione ogni facoltà decisionale sull'argoment0
Il progetto fu discusso in sala consiliare il 26 febbraio successivo. L' Amministrazione aveva individuato come sede parziale del nuovo ospedale uno stabile denominato Palazzon, al quale si decise di aggiungere-
Il progetto fu approvato dal Consiglio Comunale con alcuni distinguo: dato l'importo elevato per l'acquisto di beni immobili e per i lavori, considerando l'opportunità di non stralciare parti del progetto, si rimandava alla Giunta lo stabilirsi dell'andamento dei lavori, ritardandone eventualmente alcuni di carattere non prioritario, anche e soprattutto in relazione all'ancora incognito numero di ammalati ospitabili nella struttura.
Alla già cospicua donazione Zannini si aggiunse un altro legato di trentamila lire, lasciato al Comune dal defunto cavalier Jacopo Stecchini. Stecchini redasse un testamento segreto nel quale inseriva l'importante somma in denaro a favore della costruzione di un ospedale.
Il 28 ottobre 1891 i lavori poterono dirsi conclusi, come attesta la redazione dell'apposito certificato richiesto dalla legge.
Nel mentre che i lavori di costruzione dell'ospedale volgevano al termine, l'Amministrazione badava a prendere una decisione sulla natura della futura Amministrazione Ospedaliera. Si pensò di dotare il nuovo ente di una Direzione indipendente composta dagli assessori comunali e dal presidente della Congregazione di Carità.
Le Autorità romane, invece, il 5 marzo 1893 con Decreto Reale ordinavano la subordinazione dell'Ospedale alla locale Congregazione di Carità, mettendo all'angolo ogni immediata aspirazione sandricense.
La decisione si dimostrò saggia, giacché la neonata sede ospedaliera poté iniziare il suo esercizio il quale — a fine 1893 — già si dimostrò in attivo, non solo per le prestazioni sanitarie erogate, ma pure per gli introiti raccolti dalla cassa comunale e girati, a fine bilancio, alla Congregazione di Carità Ebbe così inizio la lunga storia del piccolo Ospedale Civile, nato per la volontà testamentaria dei benefattori Guglielmo Zannini e Jacopo Stecchini, fiore all'occhiello della comunità sandricense e punto di riferimento fino ai giorni nostri per le popolazioni del vicentino orientale.