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Il contenuto della scheda proviene integralmente dal testo: Gli antichi ospedali della città di Piacenza, Armando Sironi, curato dalla Banca di Piacenza – 2001.
Ringrazio la Direzione della Banca di Piacenza per la condivisione e autorizzazione all’uso dei contenuti.
In occasione della ricostruzione e ultimazione della Chiesa di S. Savino iniziata dal Vescovo Everando e ultimata da Sigifredo nell'anno 1000 «aggiunse per soccorrimento di poveri pellegrini e infermi un Hospiale non molto lungi, intitolato allo stesso S. Savino». Data l'antichità della Chiesa e Monastero di S. Savino, sembra chiaro che un ospedale esisteva anche prima, e che la costruzione del nuovo non era che la continuazione di una missione già esercitata in precedenza. Nel 1095 Vitale di Gherardo e Ficia sua moglie donarono «i poderi di Paderna, di Loresana e del Rio, al Monastero, à Monaci di S. Savino, eccettuata la decima dei tali beni, cui lasciò per uso di poveri pellegrini e infermi all'Hospitale di S. Savino».
Il convento durò fino alla soppressione napoleonica; il chiostro, rifatto nel 1500, diventò ospedale della guarnigione austriaca fino all'unità d'Italia, seguendo la stessa sorte toccata al Monastero di S. Sepolcro.