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Da: estratto del Giornale “La Liguria Medica” relazione dei dottori Domenico Tagliaferro e E. Costa relativa all’Ospedale di Rivarolo fatta il 2/6/1863
Un grande beneficio ricevevano gli abitanti della vallata Polcevera dal signor Antonio Celesia. Quell'uomo filantropo, che non aspettava la morte per beneficare il suo simile, donava la somma di lire sessantamila per la istituzione di uno Spedale nel Comune di Rivarolo.
Rivarolo sta a sei chilometri da Genova e perciò quasi nel centro della valle, ove sopra ridente poggetto in mesto ad un'aria balsamica sorge il magnifico ex Convento della Misericordia, separato ma non diviso dalle abitazioni, che fu scelto dalla Commissione e dalla Deputazione Provinciale a sede dell' Ospedale Celesia.
In mancanza di appositi stabilimenti la popolazione della valle inviava i suoi malati a Genova e questa scelta interverrà favorevolmente all'insufficienza riconosciuta dell'Ospedale maggiore di Genova, ed in ispecie per le sale chirurgiche.
Il vantaggio indiretto che Genova è destinato a sentire da questa natural succursale al suo Pammatone, potrebbe divenire anche diretto se in tanta ampiezza di sito nell'ex Convento della Misericordia, si potesse venire ad accordi tra i due stabilimenti pei quali quello di Genova mandasse a quell'aria eccellente di campagna i suoi convalescenti di malattie gravi ed i rachitici o scrofolosi per quei mesi dell'anno in cui non possono prendere i bagni di mare. La mancanza assoluta delle sale di convalescenza nel nostro Spedale rende necessario un provvedimento in proposito.
La Deputazione Provinciale penetrata dal contenuto del seguente rapporto deliberava l'acquisto dell'ex Convento dalla Cassa Ecclesiastica come era consigliato dalle conclusioni dei Sanitari e lo metteva a disposizione del pio istituto Celesia. Nello stesso tempo a rendere più proficua l'opera filantropica procurava che i diversi Comuni della Valle venissero alla formazione di un consorzio, e parecchi degli stessi già si pronunziarono favorevolmente.
Relazione del 2 giugno 1862 relativa alla visita dei siti proposti come sede dell’Ospedale
“I sottoscritti sanitari si portarono la mattina del 25 stesso mese, nella borgata di Rivarolo (Polcevera), unitamente ad una Commissione della Deputazione Provinciale, all'oggetto di ispezionare alcuni locali proposti per stabilire un ospedale in quella borgata; e per emettere quindi il loro avviso sulla convenienza igienica, ed attitudine del medesimi all'uopo indicati.
Noi fummo dapprima condotti a visitare un locale in uno dei punti più bassi nel letto della Polcevera, prossimissimo alla via ferrata, circondato da fogne e da acque stagnanti, vecchio o sdruscito, e che ci dissero, aver già servito di fenile nel piano a sottotetto, quello appunto destinato per infermeria, e dove stanno attualmente alcuni telai, mentre serve tuttavia ad uso di stalla a muli o bestie da soma il piano terreno.
Se veramente si avesse idea di collocare degli infermi nel descritto tugurio, noi sottoscritti protesteremmo a tutto nostro potere, ed in nome dei più elementari principi d’igiene, contro siffatta proposta.
Accompagnati invece al Monastero rinvennero il rovescio della medaglia. Il Convento, che fu già dei frati Francescani, attualmente è disabitato, è ora in possesso la Cassa Ecclesiastica.
Magnificenza di posizione; salubrità impareggiabile di aria; abbondanza di acqua; disposizione delle diverse parti dell'edificio, e di locali all'interno, commoda ed opportuna, per essere adattato all'uopo colla massima facilità; amenità di alberatura e di coltivazione all'esterno; tutto si trova qui riunito per organizzarvi, e con pochissima spesa, il più bello ospedale che immaginare si possa.
Qui sufficiente spazio per gli infermi, e facili alloggi per gli inservienti, o famiglia sana, senza pregiudizio del primi.
Qui comoda cucina, e costrutta ad economico sistema per poter bastare a cento e cinquanta, se non più, ricoverati, senza che occorra spendervi, a così dire, tre lire.
Qui stupenda acqua per bere, ed abbondantissima per lavare.
Qui locali per servizio di spezieria, di munizione, e di amministrazione.
Qui magazzeni e fondi adattatişsimi per le grosse provviste dei combustibili, per altri usi, e pel servizio dei cadaveri.
In una parola quando vi avremo detto, che sarebbe difficile il rinvenire in tutta la Liguria una località più adattata per erigervi un ospedale, non avremo asserito nulla di esagerato.
A prova di quanto asseriamo, noi non esiteremmo ad impegnarci a darvi in tre giorni una sala atta a ricoverarvi diciotto o venti malati, ed in poco più tempo altra simile per l'altro sesso. Il refettorio si presenta opportunissimo per la prima: mentre con poca fattura si adatterebbe per infermeria delle donne il piano superiore dello stesso braccio del fabbricato: l'una e l'altra con comodità di accesso, e di servizi d'ogni maniera.
Ivi in pochi giorni e con pochissima spesa si possono aprire due infermerie, una per uomini e l'altra per donne, sotto ogni rapporto comodissime.
In poco più di tempo, e con spesa relativamente maggiore, ma sempre assai modica, si può ridurre quel locale a stabilimento capace di dare asilo a 250 o 300 malati o convalescenti.
Sarebbe sventura il non utilizzarlo a tal uopo!”
Una Commissione della Deputazione provinciale, prendeva, non molti giorni dopo, atto legale dello Stabilimento ed apertura dell'Ospedale di Rivarolo nell'ex-
Sarebbe un far torto al senno degli altri Comuni della Valle di Polcevera il dubitare, che essi non vogliano accedere ad un consorzio, per organizzare nella stupenda località un Ospedale consortile, che riuscirebbe modello di simili Istituzioni, quali l'igiene pubblica ha dimostrato preferibili sotto molti rapporti ai vasti Ospedali nei grandi centri di popolazione.
8 Agosto 1862.
Da: BREVI CENNI SULL' OSPEDALE CELESIA IN RIVAROLO LIGURE COMPILATI DALL' AVV. MARCELLO CIPOLLINA ED APPROVATI DAL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE DI TALE PIA OPERA NELLA SUA ADUNANZA delli 12 Luglio 1886
La Pia Opera è affidata dal suo Statuto organico ad un Consiglio di sette Membri, due dei quali nominati dalla famiglia Celesia, due dalla Deputazione Provinciale, di due Consiglieri del Comune di Rivarolo Ligure, del Parroco pro tempore di quel Capoluogo.
Sono destinati a tale caritatevole istituto due medici chirurghi ordinari, un supplente, tre consulenti gratuiti, un Sacerdote, cinque sorelle della Carità incaricate dell'assistenza dei ricoverati e della parte economica dello Stabilimento, oltre a che ad una delle medesime è in ispecial modo commessa la continuata vigilanza notturna delle infermerie; tre infermieri e tre infermiere.
La media giornaliera dei ricoverati presenti nell'ora scorso quinquennio fu di una cinquantina osservando che tale numero aumentò nel 1885 e nell'anno in corso, con una mortalità relativamente lieve, avuto riguardo a quanto succede altrove ed alle frequenti operazioni di alta chirurgia.
Detto Ospedale è retto da un regolamento sanzionato dalla competente autorità, quale determina il suo meccanismo interno comprese le attribuzioni ed i doveri rispettivi del personale dirigente ed operante.