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Il contenuto della scheda proviene dal sito "Fondazione terra d'Otranto " Associazione culturale, a firma di Giovanna Falco
https://www.fondazioneterradotranto.it/2010/09/25/lecce-
Il fondatore tal Giovanni d’Aymo, un ricco commerciante fiorentino residente a Lecce, che a fine Trecento devolse una congrua somma per erigere una chiesa e convento domenicano ed un ospedale per poveri infermi, gestito sempre, dai domenicani.
Probabilmente il sito dell’attuale ospedale non è quello originario. Questa osservazione si desume dal fatto che l’Ospedale fu fondato con bolla di Bonifacio IX del 1392. In una delle divisio murorum contenute nel Codice di Maria d’Enghien, però, è citata la portam jardeni iohannis de aymo. Leggi e regolamenti sono ascrivibili al periodo successivo al soggiorno napoletano della regina, così come si desume dal titolo dell’opera «Statuta et capitula florentissimae licitati litii ordinata et imposta per inclita Maiestatem Mariae de enghenio ungariae jerusalem et siciliae reginae litique comitissae foeliciter incipiunt».
Il nuovo Ospedale dovrebbe essere sorto (o ricostruito) quando, passata nel 1514 la gestione dell’ente alla Città, si decise di ingrandirlo su progetto dell’architetto Gian Giacomo dell’Acaya – Mastro dell’ospedale.
La costruzione era già terminata all’epoca della stesura dell’Apologia paradossica, redatta tra il 1576 e il 1586, dov’è descritto: in «detto Spedale si veggono magnifiche, e sontuose fabbriche con bellissime e comodissime stanze». All’interno dell’edificio vi era un «cortile principale», ove si affacciavano vari ambienti .
A causa della soppressione degli ordini religiosi durante il Decennio francese (1806 – 1815), il convento fu incamerato dal Demanio Regio e destinato, nel 1812, a sede della Manifattura dei Tabacchi: l’edificio fu soggetto a profonde modifiche, atte ad ospitare gli impianti per la produzione del tabacco. Nel 1898 l’ospedale fu trasferito nella nuova sede (il vecchio ospedale Vito Fazzi) e il Demanio decise di adibire l’edificio a sede della Direzione compartimentale dei tabacchi. Successivamente le due “infermerie” sono state trasformate in sala cinematografica. L’ex convento ha ospitato la Manifattura dei Tabacchi, sino agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. Dal 1970 vi ha sede l’Accademia di Belle Arti ed è stato restaurato. L’Ospedale dello Spirito Santo è stato recentemente destinato a futura sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce, Brindisi e Taranto.