Ancona Istituto Geriatrico U. Sestilli - Ospedali d'Italia

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Ancona Istituto Geriatrico U. Sestilli

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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Istituto_nazionale_ricovero_e_cura_anziani


L’origine dell’INRCA può essere fatta risalire al 1844, anno nel quale è stato istituito ad Ancona l’Ospizio dei Poveri per iniziativa della Congregazione dei Mercanti e degli Artisti con scopi di assistenza e beneficenza, nell’ambito del vecchio ospedale della SS. Trinità e S.Anna, situato nei locali del Convento di S.Francesco alle scale.
Il 10 marzo 1871 Vittorio Emanuele II legalizza l’Ospizio dei poveri vecchi. Nel 1881, a seguito di una donazione della Provincia di Ancona, l’Istituto diventa pubblico ed assume la denominazione di “Ospizio dei Poveri Vecchi e di Mendicità Vittorio Emanuele II (V.E II)”.
Negli anni intorno al 1920 l’Opera Pia Ospizio di Ancona veniva trasferita fuori città, nella località delle Grazie, presso la Villa Persichetti, in ambienti adeguati per ospitare anziani soli, indigenti, ma anche convalescenti e, spesso, malati cronici con disabilità invalidanti.
Con DPR del 26/8/1961, l’Opera Pia Ospizio dei Poveri Vecchi e di Mendicità V.E.II, grazie ai suoi livelli organizzativi assistenziali, veniva denominata Istituto di Riposo e Cura per Anziani (IRCA) e, quindi, nel 1963, gli veniva riconosciuto il suo carattere nazionale (INRCA) e, successivamente (1968), definito quale “Istituto di Ricerca a carattere scientifico (IRCCS)“, specializzato sui problemi degli Anziani, l’unico in Italia. Tale riconoscimento è stato riconfermato, dagli organi competenti, negli anni successivi fino allo stato attuale.
Negli anni, sotto il profilo giuridico e scientifico, i riconoscimenti sono derivati dall’impegno dimostrato dall’INRCA nelle sue attività assistenziali e di ricerca nel settore geriatrico e gerontologico. Dall’Ospizio dei Poveri di Ancona, l’INRCA si è progressivamente esteso sul territorio nazionale, realizzando, in diverse Regioni d'Italia, strutture assistenziali e di ricerca all’avanguardia sui problemi della salute e socio-economici degli anziani. Non solo, in base alla propria esperienza accumulata negli anni, ha cercato di diffondere, nelle diverse parti d'Italia ove presente, dei modelli e dei protocolli assistenziali comuni per gli anziani “fragili”; ha raccolto, poi, e verificato i risultati degli studi praticati nella finalità di rendere sempre più manifesta, e rigorosamente scientifica,“la medicina dell’evidenza”nel settore della geriatria.
Un grande merito dell’INRCA è stato quello di aver contributo allo sviluppo di una “cultura” sull’invecchiamento della popolazione, attraverso studi sugli aspetti demografici ed epidemiologici delle persone che invecchiano, della loro qualità della vita, delle loro malattie età correlate, delle loro cure, prevenzione e riabilitazione, dei meccanismi fisio-patologici sottesi alla vecchiaia, della farmacovigilanza geriatrica, della cronicità e delle invalidità più frequenti negli anziani. Di particolare importanza gli studi dell’INRCA sui rapporti tra senescenza e cellule staminali, genetica, infiammazione e medicina molecolare. In altri termini, un interesse verso la ricerca scientifica con finalità pratiche, a favore di tutti quei problemi del complesso fenomeno invecchiamento-disabilità.


Ho trovato un altro lavoro presente nel sito della Regione Marche all'URL       https://www.regione.marche.it/Portals/0/news/INRCA_50_anni.pdf

che considero integrativo a quanto sopra riportato





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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